Chiaromonte, comune lucano in provincia di Potenza

Questa mattina, nella nostra rubrica saluti da Kiss Kiss, abbiamo parlato di Chiaromonte, comune lucano in provincia di Potenza, guidati dalle parole della sindaca Valentina Viola.

L’origine del toponimo è ancora discussa. Probabilmente deriva dal latino clarus mons, in riferimento alla posizione dominante, o forse in relazione all’aspetto del luogo, disboscato e quindi libero (clarus).

Luoghi di interesse ed attività
  • Chiesa madre di San Giovanni Battista: la chiesa madre di San Giovanni Battista, a tre navate, potrebbe essere stata edificata tra il XI e il XII secolo e inizialmente dedicata a san Nicola di Mira. Nel 1790, in seguito a lavori di ristrutturazione fatti eseguire dal vescovo Salvatore Vecchioni, prese pressappoco la forma e le dimensioni odierne. Nel XVIII secolo vi operarono alcune confraternite laicali.
  • Collegiata insigne di San Tommaso apostolo: la chiesa venne onorata del titolo di collegiata insigne nella seconda dell’XI secolo. Nel 1226 Riccardo conte di Chiaromonte e prefetto imperiale di Federico II, riconfermò privilegi, prerogative et onori perché ormai consueti. Nel 1723 la collegiata di San Tommaso Apostolo fu eretta a parrocchia. Dopo trent’anni di inattività dovuti ad un lungo e radicale restauro, l’8 agosto del 2005 venne riaperta al pubblico. Al suo interno sono da ammirare il grande altare in marmo, che fu dell’Abbazia di Santa Maria del Sagittario, un crocifisso ligneo risalente al XIV secolo, un’acquasantiera e una fonte battesimale del 1574 e due preziose tele del XVII secolo attribuite alla scuola di Luca Girodano.
  • Abbazia di Santa Maria del Sagittario: secondo l’Abbate de Lauro sarebbe il 1152 l’anno di fondazione dell’abbazia. Nel 1309, Riccardo, figlio di Agnese Chiaromonte e di Rinaldo del Guasto, donò al monastero le terre di Rocca Imperiale, San Nicola de Pertugio, San Nicola de Salza e Senise. Nel 1320, Margerita e Giacomo Sanseverino lo dotarono di altre rendite, lo abbellirono e lo resero titolare di particolari benefici, confermati anche da Federico re di Napoli. Da questo momento il monastero divenne sempre più ricco e importante. I suoi possedimenti e i suoi benefici vennero riconosciuti e riconfermati da Alfonso d’Aragona nel 1444. Dipendeva da questo monastero la grancia di Ventrile, ex monastero benedettino dell’XI secolo intitolato alla Visitazione di Maria Vergine. Il monastero e la grancia restarono attivi sino al 1807 quando, a seguito di una legge, vennero incamerati dal demanio. Da quell’anno, i contadini della zona cominciarono ad abbattere l’abbazia e utilizzarne le pietre dei muri per costruire case e circondare campi ed orti. Dell’abbazia del Sagittario ora resta in piedi, ma cadente, il campanile. Della grancia di Ventrile si notano i ruderi delle mura e del campanile.

Tra gli edifici civili più importanti, sono degni di nota il Palazzo Vescovile (1609) e il Palazzo baronale Di Giura, con annessa torre circolare (XVIII secolo). Da ricordare sono anche la porta d’ingresso più antica, denominata Portello, nel rione omonimo poco sotto la chiesa madre, i resti della Torre della Spiga, vestigia delle antiche mura che cingevano il borgo e il Castello-monastero, di fronte all’ingresso della Chiesa di San Tommaso, che fungeva da castello baronale e fu ingrandito e abbellito dai Sanseverino nel XVI secolo.

Piatti e prodotti tipici di Chiaromonte

Il Liquore al Sambuco di Chiaromonte ne è un chiaro esempio. Tra le carni lavorate tipiche lucane troviamo il Capocollo, la Carne Podolica Lucana, gli Involtini di Cotenna, la Salsiccia con la tipica forma a catenella, la Soperzata di Rivello e l’Ungrattnoat.

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