Castronuovo di Sant’Andrea, comune lucano in provincia di Potenza

Questa mattina, nella nostra rubrica saluti da Kiss Kiss, abbiamo parlato di Castronuovo di Sant'Andrea, comune lucano in provincia di Potenza, guidati dalle parole del sindaco Antonio Bulfaro.

Il suo nome ha origini medievali e compare per la prima volta in una pergamena del 1059 afferente al testamento spirituale di Luca II, abate del Monastero dei Santi Elia e Anastasia di Carbone. A tale toponimo si aggiunse, nel 1863, la specificazione "di Sant'Andrea", in onore del suo più illustre cittadino.

Luoghi di interesse ed attività a Castronuovo di Sant'Andrea

  • Chiesa matrice di Santa Maria della Neve
  • Chiesa di Santa Maria della Stella
  • Cappella di Sant'Andrea Avellino (casa natale)
  • Santuario di Sant'Andrea (contrada Terzo)
  • Palazzo Marchesale
  • MIG. Museo Internazionale della Grafica
  • Atelier "Guido Strazza" per la calcografia
  • Museo Internazionale del Presepio "Vanni Scheiwiller"
  • Museo della Vita e delle Opere di Sant'Andrea Avellino.

Piatti e prodotti tipici di Castronuovo di Sant'Andrea

  • La rafanata: è un piatto tipico di carnevale che si prepara nel periodo che va da sant’Antonio Abate (17 gennaio) fino al martedì grasso. Questo piatto prende il nome dal suo ingrediente principale “ il rafano” , chiamato dalla gente comune “tartufo dei poveri” essendo un ingrediente prevalentemente contadino. Si contraddistingue per il suo sapore pungente, quasi piccante;  Larafanata si prepara con uova, rafano, pane e formaggio. Anticamente si cucinava sulla brace, in un tegame di terracotta.
  • Pane con frittata di peperoni e salsiccia: Questo piatto era comune soprattutto tra la gente povera, tra i contadini e i lavoratori. Anticamente era molto insolito trovare dei contenitori dove mettere il pranzo durante la giornata di lavoro, perciò si usava scavare il pane, ovvero togliere tutta la mollica al suo interno e aggiungere della frittata, solitamente di peperoni e salsiccia.
  • Pane cotto: Anticamente il pane si preparava in casa poche volte al mese e in grandi quantità. Per questo motivo,spesso ,il pane diventava duro e difficile da magiare ma non veniva mai buttato via. Il apne veniva così cotto e utilizzato per creare nuovi piatti, piatti poveri ma allo stesso tempo gustosi e nutrienti.Esistono più versioni del pane cotto; In genere il pane veniva tagliato a pezzetti e cotto in acqua con sale , olio, aglio e prezzemolo, ma, qualcuno aggiungeva della verdura, altri le patate… Insomma si poteva arricchire con gli ingredienti a disposizione.
  • Sangue di gallina con cipolla: Anche questo era un piatto contadino. Il sangue della gallina appena raccolto veniva in primo tempo bollito e successivamente tagliato a pezzettini e fatto rosolare in padella con olio, cipolla, sale e peperoni "cruschi".   
  • Soffritto di capretto e agnello: Il sangue del capretto o dell'agnello prima deve essere bollitto e successivamente viene fatto rosolare in padella con olio, cipolla, sale e qualche foglia di alloro.

PASTA DI CASA: MACCHERONI E TAGLIOLINI 

Tra le delizie castronovesi non può di certo mancare la pasta di casa, piatto tipico per eccellenza. Il giusto connubio tra farina , acqua, sale e in alcuni casi l'uovo porta in tavola una pasta fresca e genuina, tipica dei pranzi domenicali e dei giorni festivi.  Questa pasta si consumava soprattutto di domenica  ed era un  cibo quasi "pregiato",  poichè negli altri giorni della settimana si consumavano prevalentemente minestre.  Esistono più tipi di pasta di casa : maccheroni a ferriett, tagliarielli e tapparell . A ciascun tipo di pasta è abbinato, solitamente, un condimento.

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