Questa mattina, nella nostra rubrica saluti da Kiss Kiss, abbiamo parlato di Bisceglie, comune della Puglia nella provincia di Barletta-Andria-Trani , guidati dalle parole del Sindaco Angelantonio Angarano.
Vescégghie in dialetto biscegliese, è un importante centro agricolo, con industrie manifatturiere prevalentemente nel campo tessile. Per quanto riguarda la toponimia del comune, le ipotesi più accreditate sono due: la prima, infatti, sostiene che il nome derivi dal dialetto Viscile o Vescegghie che a loro volta trovano la radice nell'antica voce Visciju (querciola). Il querciolo è la quercia di Palestina, una specie che si sviluppa sia come albero che come arbusto. Tale quercia, che in Italia è solo presente in Puglia, Basilicata e Sicilia, in passato era particolarmente abbondante nella zona di Bisceglie.
L'altra ipotesi, invece, fa risalire il nome al latino vigiliae, sentinella, nelle forme antiche Vigilas, Vigilarum civitatis, Vigilie, Vigilia e Biscilia. Questa ipotesi è stata ed è sostenuta da chi ritiene che in epoca romana esistessero nel territorio dei posti di controllo e di guardia sulla via Traiana.
La cucina tradizionale biscegliese è in perfetto equilibrio tra terra e mare. I piatti tipici sono: ceci e cavatelli; ceci e pasta; cime con strascinati (orecchiette) e cardi (piante di carciofi lessate e cucinate in brodo con l'uovo); cime e strascinati assése; patate, cozze e cocozze al forno; sevéirchie de checòzze e chechezzéidde mbregatorie; ciammarechéidde cu premedòle; l'arancia rotta all'acqua; lo sfricone; l'acquasale, la cialdédde; strascinati e cime di rapa; pane, pomodoro, olio e sale. Completano queste pietanze: il pesce, servito in tutte le salse, tra cui quello servito alla griglia e "u ciambotte", ma anche prelibatezze marinare come alici marinate, ricci, piccoli polpi e seppioline crude condite con limone e olio e cozze crude oppure cotte; le braciole e l'arrosto di castrato; le gnimbredde. Tra la frutta, primeggiano le ciliege di Bisceglie, l'uva da tavola del genere "baresana" (detta anche turchesca o lattuario bianco), l'uva "regina" e l'uva "cardinale".
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