In questo appuntamento di “Saluti da Kiss Kiss“, rubrica in onda dal lunedì al sabato su Radio Kiss Kiss, facciamo tappa a Barga, caratteristico borgo della Toscana in provincia di Lucca. È il centro più popoloso della Media Valle del Serchio.
Ma scopriamo meglio questo incantevole comune!
Perché si chiama così?
L’etimologia del nome Barga è incerta. Secondo alcuni deriverebbe da Lucio Barcolio, lucumone di Luni. Altri, invece, sostengono che il nome provenga da Bargena, città della Tunisia, i cui abitanti, giunti in Italia con Annibale, si fermarono nelle terre toscane per poi fermarsi.
Cosa vedere a Barga?
- Duomo di San Cristoforo: l’edificio è stato costruito a più riprese e in diverse epoche storiche. La primitiva costruzione risale a prima dell’anno 1000. Nei vari ampliamenti sono stati inseriti elementi architettonici e decorativi che vanno dal romanico al gotico. Al suo interno ci sono diversi tesori da ammirare. La più piccola campana della torre campanaria è datata 1580.
- Chiesa del Santissimo Crocifisso: è la chiesa più antica dopo il Duomo. Risale al XVI secolo e l’interno è ricco di decorazioni in stucco e oro.
- Piazza Salvi, al centro storico, è tipica per la presenza della Loggia dei Mercanti e di palazzo Pancrazi, la sede del Comune.
- Teatro dei Differenti: il 23 aprile 1688 a Barga si costituì un’accademia che prese il nome di Accademia dei Differenti. Per poter svolgere l’attività recitativa, alcuni accademici decisero di edificare un teatro. Oggi è completamente ristrutturato e si ricorda come luogo in cui Pascoli recitò l’orazione a favore della guerra in Libia.
- Acquedotto di Barga: risale al 1400 ed è costruito in pietra. Oggi è possibile ammirare una spettacolare fuga di arcate che fa da scenografico sfondo al Parco Fratelli Kennedy, collocato nel vecchio fossato del borgo medievale.
Cosa fare a Barga?
Barga è un comune circondato da boschi ne cuore della Media Valle del Serchio. Infatti, la porta Macchiaia è chiamata così perché apre alle grandi macchie e ai boschi dell’Appennino. La Pania della Croce, alta quasi duemila metri, è la quarta vetta delle Alpi Apuane ed è molto frequentata dagli escursionisti.
Casa Pascoli: in località Castelvecchio venne costruita intorno alla metà del Settecento dalla famiglia Cardosi Carrara e fu residenza di Giovanni Pascoli dal 1895 al 1912. La casa conserva ancora gli arredi, gli spazi e i manoscritti del poeta. Annessa alla villa sorge la cappella dove Pascoli è sepolto.
Caratteristica la Red telephone box, una cabina rossa telefonica, proprio come quelle inglesi, adibita a piccola biblioteca e punto lettura.
Cosa mangiare a Barga?
- Minestrone di farro: piatto povero ma sostanzioso riscoperto dalla nouvelle cuisine toscana
- Trota fritta o al forno: servita con contorno di patate o con sugo di pomodoro
- Castagne, prodotto tipico del borgo
Il dolce tipico natalizio di Barga?
I Biscotti Befana sono dei biscotti di pasta e marzapane con un tocco di alchermes che dà una colorazione rosata. I biscotti vengono poi pinzettati sul bordo con piccole mollette per abbellirli.
La classifica dei tre ristoranti da provare assolutamente, secondo TripAdvisor!
- Scacciaguai
- Da Aristo
- Trattoria L’Altana
Curiosità su Barga
- Fa parte dei “Borghi più belli d’Italia“
- Giovanni Pascoli venne ispirato dai rintocchi delle campane del Duomo per la poesia L’ora di Barga.
In Good Morning Kiss Kiss è intervenuto il sindaco di Barga, Caterina Campani:
«Inizierei la visita dalla Casa di Giovanni Pascoli, che è una casa-museo e direi simbolo per eccellenza di Barga. La casa ha la caratteristica di essere rimasta intatta dalla morte del poeta. Entrare nella casa-museo è come fare un salto indietro nel tempo. Stiamo anche facendo importanti lavori per ospitare un centro studi, che speriamo di inaugurare nel prossimo anno. Accanto alla casa c’è la cappella dove è sepolto il poeta insieme alla sorella. Nello splendido giardino il 10 agosto facciamo sempre un bellissimo evento, omaggio a Pascoli. Il centro storico è stupendo, il Duomo ha una storia millenaria e da lì c’è un panorama meraviglioso. La Porta Reale è la porta principale del centro storico, ma c’è anche porta Macchiaia che affaccia su un lato di Barga molto caratteristico. Inoltre, dopo grandi lavori abbiamo recuperato l’acquedotto e le mura con nuova illuminazione. A Barga c’è anche il Teatro dei Differenti, che abbiamo riaperto dopo le chiusure causa covid. Il dolce tipico natalizio è il biscotto della Befana. L’Epifania è una giornata molto sentita per la nostra popolazione, c’è una grande tradizione, con persone che si travestono. La ricetta dei biscotti della Befana si tramanda nelle famiglie barghigiane di generazione in generazione e la cui origine si perde in tempi lontani. Sono biscotti di pasta e marzapane, si usa l’alchermes per dare una colorazione rosa e si pinzettano con piccole mollette.»