«La dermatite atopica è la più frequente malattia infiammatoria della cute in età pediatrica, con una prevalenza stimata tra il 16 e il 20%. Un terzo di questi piccoli pazienti soffre di una forma che va da moderata a grave». A fare luce su uno dei problemi più sentiti da moltissimi genitori è il professor Michele Miraglia Del Giudice, professore di pediatria e allergologia all’Università della Campania Luigi Vanvitelli.
Intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss per le Pillole di Salute volute dal network editoriale PreSa, lo specialista ha spiegato che il bambino con dermatite atopica ha spesso infiammazioni della pelle che causano pruriti e fastidi. «Questa malattia – spiega – si manifesta con pelle arrossata, secca, screpolata e squamosa; addirittura si possono avere chiazze rosse con vescicole. Si parla di dermatite atopica grave quando questi sintomi sono particolarmente intensi. Tecnicamente quando lo score assegnato in corso di valutazione è superiore a 16 ed è molto probabile che la malattia comprometta la qualità della vita del bambino e dei sui genitori». Anche per i caregiver, che nella stragrande maggioranza dei casi sono i genitori, il peso della malattia è enorme. Sono infatti i familiari a dover portare un fardello pesantissimo, che aumenta con l’aumentare della gravità dei sintomi. «Prendersi cura di un bambino con dermatite atopica – sottolinea Miraglia Del Giudice – può essere molto complesso. Ad esempio, molti genitori non riescono a dormire, perché il bambino infastidito dal prurito non dorme. I bambini molto spesso devono mettere creme e prendere dei farmaci, tutti compiti che ricadono sulla famiglia. È evidente che può esserci una seria ripercussione sulla qualità di vita dell’intero nucleo familiare».
Per trattare i casi più complessi ci si può rivolgere a centri specializzati, come quello del Policlinico Universitario Luigi Vanvitelli. Inoltre, molto utile può essere il sito www.dermatopia.it dove si può trovare un servizio gratuito attraverso il quale individuare il centro più vicino al proprio domicilio e ricevere tutte le informazioni necessarie.
La buona notizia è che la dermatite atopica può essere combattuta anche in queste sue forme più gravi con un anticorpo monoclonale mirato.
«Pazienti con sintomi più importanti – conclude Miraglia Del Giudice – non riescono a controllare la malattia solo con le creme, esiste oggi una terapia basata sulla somministrazione di un anticorpo monoclonale che è potenzialmente in grado di cambiare in meglio e in modo radicale la qualità di vita dei bambini (ma anche degli adulti) che soffrono di forme più serie di dermatite atopica.»