Colesterolo cattivo: cosa c’è da sapere per tenersi in salute

Cosa bisogna sapere per tenersi in salute e combattere il colesterolo cattivo? Lo scopriamo con i consigli di PreSa a Radio Kiss Kiss.

Colesterolo cattivo: ne parliamo con PreSa.

Tanti buoni propositi ma poi, alla prova dei fatti, troppi peccati di gola. Mantenere un regime alimentare sano non è facile, tantomeno in estate con la possibilità di concedersi qualche aperitivo in più. Essere attenti alla dieta, e soprattutto ai valori di colesterolo non è però un vezzo, bensì un necessario comportamento di prevenzione. Lo ha spiegato ai microfoni di Radio Kiss Kiss il professor Ciro Indolfi, presidente della Società italiana di cardiologia (SIC).

Nel corso delle pillole di Salute promosse e organizzate dal network editoriale PreSa, il professor Indolfi ha chiarito, infatti, che «il colesterolo “cattivo” non è solo un fattore di rischio, ma anche la causa dell’arteriosclerosi e quindi di infarti». Proprio per questo, negli ultimi anni c’è stata una grande attenzione nell’individuare i pazienti che maggiormente a rischio, ma anche nel cercare di individuare terapie e strategie capaci di ridurre il colesterolo LDL, quello “cattivo” appunto.

Già, perché esiste anche un colesterolo “buono”, che si chiama HDL. «Chi ha l’HDL alto - aggiunge Indolfi - ha una forma di protezione naturale, purtroppo però non esiste alcuna terapia medica che possa aumentare i livelli di HDL nel sangue». Un vero e proprio toccasana, chiarisce il professore, è lo sport. «Solo l’esercizio fisico, 150 minuti alla settimana, può far crescere i nostri livelli di HDL.

Ovviamente, non una passeggiata per vetrine, ma un po’ di esercizio a moderata intensità». La buona notizia è che oggi i clinici hanno nuove armi terapeutiche, «un’ampia gamma di farmaci che ci consentono di abbassare il colesterolo cattivo e quindi di combattere in modo efficace questo fattore di rischio». Ma quando e quanto ci si dovrebbe controllare per non avere sorprese? Il professor Indolfi non ha dubbi: «Se non si hanno particolari patologie almeno una volta l'anno, se invece si hanno patologie o condizioni fisiche che aumentano il rischio è bene affidarsi ai consigli del medico».




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