«Oggi abbiamo a disposizione trattamenti biologici innovativi garantiti dal Sistema sanitario nazionale. Queste terapie possono essere somministrate sia in ospedale che al domicilio del paziente, a seconda dei casi, e hanno la particolarità di attaccare solo quella parte del sistema immunitario che è causa della malattia nella sua forma grave. Si tratta di semplici iniezioni sottocutanee che non interferiscono in maniera sostanziale con le capacità di difesa immunitaria dell’organismo». A fare il punto sulle nuove opportunità di cura contro l’asma grave è la dottoressa Francesca Puggioni, pneumologa presso l’istituto Humanitas di Milano. Intervenuta ai microfoni di Radio Kiss Kiss per le pillole di salute volute dal network editoriale PreSa, Puggioni ha spiegato che l’asma, anche nella sua forma grave, può colpire tutti.
«Non abbiamo modo di prevedere quali siano i soggetti maggiormente a rischio – spiegato – l’asma è infatti una malattia “molto democratica”. Si definisce severa quando, nonostante medico e paziente facciano tutto il possibile, i sintomi si presentano in modo molto “pesante”». Di qui l’esigenza, sino ad oggi, di ricorrere a iniezioni di cortisone e spesso a ripetuti accessi di pronto soccorso, con gravi ripercussioni sulla qualità di vita.
Facile comprendere perché il network editoriale PreSa abbia scelto di unirsi al coro di quanti si battono per fare informazione su questa patologia (il 3 maggio si è celebrata la Giornata mondiale di sensibilizzazione), spiegando anche che oggi sono disponibili terapie efficaci. Informare e sostenere le famiglie e i pazienti è essenziale. La dottoressa Puggioni spiega infatti che spesso le persone che soffrono di asma grave non ricevono adeguate terapie. Va detto che in parte, a peggiorare la situazione è stata la pandemia, ma il problema vero è che «essendoci diverse comorbidità (come rinosinusite o reflusso gastroesofageo) la malattia non viene riconosciuta facilmente nella sua forma grave». Motivo per il quale «è essenziale poter contare sull’occhio attento di uno specialista che si occupa proprio di queste cose». Per chi soffre d’asma e vuole informarsi sulla possibilità di accedere a strutture specializzate esiste il network Sani (Severe asthma network Italy) al quale ci si può collegare on line o si possono contattare le associazioni di pazienti, che sono – conclude la dottoressa Puggioni – «fonte di aiuto e sostegno inesauribile».