Il ritorno a casa: l’estate di Vasco a Zocca
Ogni estate Vasco Rossi torna a Zocca, il paese dell’Appennino modenese dove è nato e cresciuto, e che considera tuttora il suo rifugio. Non è solo una pausa dalla vita pubblica e dai tour, ma un ritorno alle radici, agli affetti familiari e alla semplicità della vita quotidiana. “Mi piace passare il mese di luglio nel mio paese perché c’è mia mamma. Mi piace andarla a trovare tutti i giorni. Durante l’anno la vedo poco. Ha 96 anni ed è ancora lucida. Anche troppo”, ha scritto Vasco sui social con la sua inconfondibile ironia.
La natura e il silenzio dei boschi
Lontano dai riflettori, il Kom si rigenera nella natura. Ama camminare nei boschi che circondano Zocca, nel silenzio delle prime ore del mattino. “A Zocca posso tornare a camminare nei miei boschi, la mattina, questo è impagabile”, ha scritto. È un rituale privato, ma anche un momento che segna l’inizio di giornate che inevitabilmente si intrecciano con l’affetto del suo pubblico.
Il patto con i fan: “Solo foto”
Ogni giorno, al suo ritorno dalle passeggiate mattutine, trova una folla di fan ad attenderlo davanti casa a Verucchia. L’appuntamento è ormai fisso, così come quello al pomeriggio davanti al BiBap. C’è un “patto” non scritto tra lui e chi lo segue: “Non fare schiamazzi e niente filmini. Solo foto”. Vasco è disponibile, ma come dice da sempre: “Sono disponibile, ma non a disposizione”. Un confine netto, che richiede rispetto, ma che viene generalmente ben accolto.
L’incontro con il Comune e il fan club
Venerdì scorso, Vasco ha fatto visita alla Giunta comunale di Zocca, insieme al manager Floriano Fini e agli amici Rudy Violi e Otello “Otis” Righetti. L’incontro, durato quasi un’ora, è stato cordiale e partecipato. Al termine si sono aggiunti anche i membri del consiglio direttivo del fan club ufficiale. Il tema centrale? Il Festival Zocca – Paese della Musica, evento che celebra l’identità musicale della cittadina. “Si è creato un clima di collaborazione e amicizia con Vasco – ha raccontato il sindaco Federico Ropa –. È molto contento, gli fa piacere contribuire alla crescita di Zocca anche attraverso questo evento”.
Un affetto che cresce ogni anno
Il numero di fan che giungono a Zocca per vedere anche solo da lontano il loro idolo continua a crescere. “Ogni anno diciamo che sono tantissimi, e l’anno dopo sono ancora di più”, ha spiegato il sindaco. Il Comune ha cercato soluzioni per contenere i disagi: divieto di sosta lungo via Rosola e creazione di un parcheggio nella zona di Verucchia, da cui si raggiunge la casa di Vasco a piedi. Il rocker ha apprezzato queste misure, che permettono di conciliare l’accoglienza dei visitatori con il rispetto per la quotidianità dei residenti.
Zocca, tra mito e normalità
Zocca non è solo il luogo dove Vasco è nato: è ormai diventata, anche grazie a lui, una meta di pellegrinaggio musicale. Le “cartoline da Zoccaland” si moltiplicano online, tra selfie, racconti e momenti di condivisione. Eppure, il segreto del suo fascino sta proprio in questo equilibrio tra mito e normalità: Vasco che passeggia nei boschi, che scherza con la mamma, che scambia due parole con il sindaco. È una leggenda che ha scelto di non dimenticare le sue origini.
Un legame che non si spezza
In un mondo dove tutto corre veloce, Vasco resta fedele alla sua terra. E la sua terra gli restituisce affetto, rispetto e orgoglio. Per Zocca, Vasco non è solo il rocker dei record: è un figlio, un vicino di casa, una presenza che unisce generazioni diverse. Un legame profondo, autentico, che ogni estate si rinnova. E che, come i suoi concerti, continua a emozionare.