L’industria musicale può essere molto dura in certi casi ed a certe condizioni, e questo i cantanti come Halsey, Florence Welch e FKA twigs lo sanno bene. Nelle ultime ore, infatti, i loro video di denuncia sulla piattaforma di Tik Tok nei confronti delle case discografiche hanno smosso l’opinione del web e di tutti i loro fans.
Tutto è partito grazie ad un Tik Tok della cantante e compositrice di Edison, Halsey, in cui, provata e stanca della situazione, spiega e denuncia la politica della propria etichetta che le sta impedendo di pubblicare nuova musica perché nessuno dei suoi contenuti è di recente andato virale sul social in questione. “Fondamentalmente, ho una canzone che amo che voglio pubblicare al più presto, ma la mia etichetta discografica non me lo permette” – spiega l’artista, proseguendo – “Sono in questo settore da otto anni e ho venduto oltre 165 milioni di dischi e la mia casa discografica dice che non posso pubblicarlo a meno che non possano fingere un momento virale su Tik Tok” – concludendo – “Tutto è marketing. E lo fanno praticamente a tutti gli artisti in questi giorni. Voglio solo pubblicare l’uomo della musica. E mi merito di meglio. Sono stanca”. Finzione o no, il video è andato virale con più di 8 milioni di visualizzazioni ed 1 milione e mezzo di like.
@halsey I’m tired
♬ original sound – Halsey
Con lei, tantissime altre artiste hanno fatto presente le numerose pressioni che ricevono ogni giorno dai consulenti ed esperti di marketing delle case discografiche e di quanto questi insistano affinché queste (le artiste, ndr) realizzino video e reel per i social più strategici al momento, ovvero Instagram e soprattutto TikTok. Charlie XCX – ad esempio- sulla scia di Halsey, ha pubblicato un video infastidita dalla richiesta da parte della sua label «dell’ottavo TikTok della settimana» ed ancora FKA Twigs è stata rimproverata dalla sua etichetta, invece, per non essersi impegnata a sufficienza nei video per Tik Tok.
Ciò che infatti preoccupa maggiormente, come ha espresso il Time in un lungo articolo, è la soglia di tollerabilità di ogni artista in questo momento date le continue pressioni delle major che possono minare l’effettiva creatività d’ognuno. Chiaramente, lo scopo delle case discografiche è quello di aumentare la notorietà dell’artista e dei suoi lavori per trarre maggior profitto dalle vendite ma attenzione a non esagerare dato che l’arte non funziona “a comando”.