The Who a Milano: l’ultimo concerto italiano tra emozioni e ricordi

La leggendaria band britannica The Who ha salutato il pubblico italiano con un concerto memorabile al Parco della Musica di Milano, ripercorrendo oltre sessant'anni di carriera.

«The Song Is Over», ma il rock continua. Così gli Who salutano il pubblico milanese nella seconda tappa italiana del loro tour d’addio, andata in scena al Parco della Musica davanti a migliaia di fan. Un concerto che si è trasformato in un viaggio attraverso oltre sessant’anni di storia musicale, con una scaletta che ha celebrato i grandi classici della band britannica.

Pete Townshend e Roger Daltrey, rispettivamente 79 e 81 anni, hanno guidato con energia una formazione rodata, composta da Simon Townshend, Loren Gold, Jon Button, John Hogg, Jody Linscott e Scott Devours alla batteria, subentrato a Zak Starkey dopo una separazione turbolenta.

Il concerto si è aperto con “I Can’t Explain”, dedicata a Ozzy Osbourne. Il tributo ha commosso il pubblico, dando il via a una serata intensa in cui si sono alternati brani come “Who Are You”, “Behind Blue Eyes”, “Eminence Front” e “Love, Reign O’er Me”. Emozionante anche il momento in cui Townshend ha introdotto “The Seeker”, ricordando di averla scritta «in una palude della Florida, tra le zanzare», e definendola «perfetta per il 2025».

Il finale è stato da brividi: “Baba O’Riley”, “Won’t Get Fooled Again” e “My Generation”, con il celebre verso «I hope I die before I get old», ormai diventato ironicamente un inno alla longevità artistica.

In contemporanea al tour, è uscito anche l’album live “The Oval 1971”, una registrazione inedita di uno dei concerti più memorabili della band. Dopo l’Italia, il tour proseguirà in Nord America, per concludersi il 28 settembre a Las Vegas.

Se questo è davvero l’addio, è stato un addio pieno d’amore, potenza e nostalgia. Perché, come cantano loro stessi, la canzone può anche finire, ma lo spirito del rock non morirà mai.

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