Tame Impala: “Deadbeat” e la nuova direzione di Kevin Parker

Analisi del nuovo album dei Tame Impala, "Deadbeat", e delle sue influenze dalla scena rave australiana.

Kevin Parker, mente dei Tame Impala, ha pubblicato il 17 ottobre 2025 il nuovo album “Deadbeat”, segnando un’evoluzione significativa nel sound della band. Registrato tra Fremantle e lo studio Wave House di Injidup, il disco si ispira profondamente alla cultura rave dell’Australia occidentale, in particolare ai bush doof, raduni musicali autogestiti immersi nella natura.

L’influenza dei bush doof su “Deadbeat”

I bush doof, nati negli anni Novanta, sono eventi che combinano trance, techno e psytrance in contesti naturali, promuovendo autosufficienza ed ecologia. Parker ha tratto ispirazione da questi raduni per creare una “psichedelia da club” più diretta e pulsante rispetto ai lavori precedenti. Il singolo “Loser”, ad esempio, presenta una struttura in 4/4 con synth onirici e una voce sognante, richiamando artisti come Floating Points e Four Tet. 

Tematiche e sonorità di “Deadbeat”

Il disco esplora temi come stanchezza, isolamento e fallimenti emotivi, filtrati attraverso ritmi e groove anni ’80 e ’90, dall’electro-funk ai suoni balearici. Brani come “My Old Ways” e “Obsolete” si distinguono per la loro essenzialità, con suoni scomposti e pause cariche di senso, mettendo in luce la vulnerabilità di Parker. Tuttavia, l’album cerca di fondere introspezione e un’idea di nomadismo dance, immerso nella natura e nel buio del club. 

Tour europeo e date italiane

In concomitanza con l’uscita di “Deadbeat”, i Tame Impala hanno annunciato un tour europeo per il 2026, con due date in Italia: il 12 aprile all’Inalpi Arena di Torino e il 13 aprile all’Unipol Arena di Bologna. Il tour offrirà l’opportunità di ascoltare dal vivo i nuovi brani, tra cui il singolo “Dracula”, che fonde funk, disco e suggestioni vicine al suono di The Weeknd.

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