Robert Sylvester Kelly, conosciuto ai più semplicemente come R. Kelly, cantautore e produttore discografico celebre per brani come Bump n’ Grind del 1994, I Believe I Can Fly del 1996, Ignition del 2003 ed I’m a Flirt (Remix) del 2007; considerato uno dei maggiori esponenti della storia dell’R&B – è stato rimosso dalle piattaforme di streaming musicali Spotify ed Apple Music.
La ragione? L’artista ha pubblicato a sorpresa un nuovo progetto discografico intitolato I Admit It direttamente dal carcere. Distribuito da una divisione di Sony Music – la Legacy Recordings – l’album che contiene ben tredici tracce esplica in modo chiaro e senza filtri tutte le accuse che sono state mosse contro al produttore discografico di Chicago e il perché della sua condanna. Insomma, dalla violenza domestica alla pedofilia fino allo sfruttamento della prostituzione minorile, R. Kelly nel disco si rivolge ai suoi fan chiedendo loro di immedesimarsi nei suoi panni domandando inoltre che cosa avrebbero fatto al suo posto.
R. Kelly, condannato recentemente a trent’anni anni di carcere per svariati reati tra cui quelli sopracitati, è stato riconosciuto colpevole anche di reati come pornografia infantile, adescamento di minori e racket. Così l’uscita di questo nuovo album – dal titolo ambiguo, per l’appunto I Admit It – ha generato accesi dibattiti in rete, soprattutto per le sue gravi dichiarazioni: in una delle tracce del disco, infatti, il cantante confessa alcuni di questi reati e non ne comprende le ragioni per cui possano essere condannati da altri.
Inoltre, il suo avvocato difensore Jennifer Bonjean, al portale americano The Hollywood Reporter, ha perdipiù dichiarato: “È musica rubata. Qualche tempo fa è stata presentata una denuncia alla polizia perché i suoi master sono stati rubati, ma non c’è molta voglia di indagare su queste cose. Le persone hanno avuto accesso ai suoi diritti di proprietà intellettuale da cui stanno tentando di trarre profitto, ma sfortunatamente in questi guadagni non viene incluso il signor Kelly”.
Non conosciamo la verità ma con certezza però possiamo affermare che l’album è stato immediatamente cancellato dalle maggiori piattaforme di streaming musicale come Spotify ed Apple Music, e non solo.