Oggi in Good Morning Kiss Kiss abbiamo ospitato ai microfoni di Radio Kiss Kiss i Pinguini Tattici Nucleari che ci hanno parlato del nuovo album Hello World e di tanto altro.
Oggi diamo il benvenuto ai Pinguini Tattici Nucleari!
Buongiorno!
Ragazzi c’è questo album appena uscito Hello World, chiamato così perché è la prima frase scritta dai programmatori di computer.
Viene fatto dire ad un programma. Quando crei il tuo primo programma, gli fai dire Hello World come se lo dicesse lui a te.
Alcuni giorni fa è venuto Cesare Cremonini a trovarci e ci ha parlato del suo lungo viaggio per ritrovarsi, scrivendo poi un fantastico album. Perché si parte per questi lunghi viaggi per trovare sé stessi?
Per trovare te stesso devi evadere da te stesso. Vai in Alaska o in Islanda perché scappi dalla tua vita quotidiana che è opprimente e nel caso nostro, con Hello World, dalla tecnologia. La tecnologia non è da demonizzare sempre però a volte nell’avvicinarci l’un l’altro ci allontana. E quindi sei tu a doverti allontanare.
A proposito dell’album, mi è piaciuta molto Piccola Volpe che è una sorta di vademecum…
È una canzone che parta da mia madre. Lei è una maestra elementare e si lamenta del fatto che ai bambini e alle bambine non venga insegnato cosa sia il consenso e l’educazione all’affettività. Io non ero in grado di parlare direttamente a delle classi, però potevo fare qualcosa che spiegato da maestri e professori può essere capito. Abbiamo scritto una canzone sul consenso. Parte in un modo e finisce in un altro, con una nuova consapevolezza di cosa significa libertà di amare.
Piccola Volpe è sicuramente da ascoltare, però ce n’è una in particolare che si riferisce alla scomparsa di Giulia Tramontano. È insomma un discorso universale. È quello il senso della canzone.
Il tema è proprio questo. Ci sono tantissimi casi e dopo l’ennesimo episodio io mi sono messo al piano e ho scritto questa canzone perché è stata una morte assurda. E penso che dobbiamo essere anche noi uomini a cantare di queste cose, perché nel 2024 è una situazione inconcepibile.
E il feedback che avete ricevuto dai fan a proposito di questa canzone qual è stato?
In questi giorni ne stiamo incontrando parecchi e ci stanno dicendo che li ha colpiti. Non pretendiamo di cambiare il mondo, ma anche un minimo di dibattito cerchiamo di portarlo tra chi ci ascolta. Questo penso che sia auspicabile perché se ne deve parlare.
Avete un repertorio vastissimo e sai quanti concerti potete fare…
La cosa bella è che quando pubblichiamo un album, la gente ascolta tutte le canzoni e questo ci riempie di orgoglio, perché tante volte viviamo in una sorta di “singolocrazia”, cioè conta solo il singolo e le altre canzoni riempiono solo un paio di settimane delle persone. Nel nostro caso invece ascoltano tutto l’album anche nei mesi a venire. Penso che sia anche questo il segreto dietro quello che facciamo.
Voi siete nativi digitali, siete Millennials, ma c’è qualche gadget futuristico che vi piacerebbe fosse inventato?
A me piacerebbe qualcosa che legge la testa e lo trasmette sullo schermo per farmi vedere quello che stai pensando. Visto che tante volte è difficile comunicare…
Ma invece la canzone dal titolo Fuck You Vincenzo che origine ha? Da dove viene?
È un Vincenzo che non si chiama Vincenzo, ma è un riferimento alla canzone di Fortis che ci piace molto. È la storia di quel classico amico che ti rovina tutte le serate, pur essendo divertente.
In questo peregrinare in giro per l’Italia c’è ancora un aneddoto che non avete raccontato a nessuno?
Una volta ad Arezzo non ci volevano pagare perché il soundcheck è iniziato con 5 minuti di ritardo e a fine concerto ci hanno detto questa cosa qua. Non è successo niente di violento, ma siamo andati in giro a chiedere soldi tra varie persone. Nessuno ci ha dato niente alla fine.
Intanto sta per partire il tour delle meraviglie perché vi attendono gli stadi. Avete fatto la prova con Campovolo l’anno scorso…
È stato incredibile. Uno dei concerti più belli della nostra vita. L’idea che si fossero 80.000 persone lì davanti è incredibile.
È più emozionante lì o davanti la scala di Sanremo?
Sono emozioni diverse. Su Sanremo entri in un contesto dove non sei solo tu e fai amicizia con gli altri artisti, mentre a Campovolo pensi a cosa sei riuscito a fare ed è una cosa collettiva. La prima data è ancora a Campovolo il 7 giugno. Il 10 e 11 giugno siamo a San Siro. Il 14 giugno siamo a Treviso, il 17 giugno a Torino, il 21 giugno ad Ancona, il 25 giugno a Firenze, il 28 giugno a Napoli e il 4 luglio a Roma.
Noi vi salutiamo e vi ringraziamo per essere stati con noi.
Grazie a voi!