Dopo i live show negli Stati Uniti, Paul McCartney ha deciso di terminare il Got Back Tour in Inghilterra, a Manchester e Londra. In questi giorni l’ex Beatles ha rilasciato un’intervista al quotidiano Libertà di Piacenza nella quale ha tratto un bilancio della sua decennale carriera, affrontando anche il tema del ruolo della musica in un mondo in guerra su diversi fronti.
La scelta di terminare il tour nel suo paese natale non è stata casuale per Paul McCartney: “In America ogni concerto è stato una grande festa, ma è bello essere di nuovo a casa. Manchester è molto vicina a Liverpool ed è stato emozionante suonare lì. Ho rivisto vecchi amici e spero di vederne altri a Londra. Poi, finiti gli show, con mia moglie Nancy, i figli e i nipoti trascorreremo le vacanze di Natale”.
Durante l’intervista la star accenna anche al periodo trascorso con i Beatles, svelando dettagli sul rapporto con gli altri componenti della band: “Principalmente con John, le discussioni c’erano, ma costruttive. Ci siamo sempre confrontati, ma l’ultima parola l’aveva solitamente George Martin. O meglio, George riusciva sempre a farmi capire qual era la scelta migliore. Un po’ come Linda, negli Wings… e in privato!”.
In attesa di vedere al cinema il biopic di Sam Mendes dedicato ai quattro cantanti di Liverpool, grazie all’AI è stato anche possibile riunire i Beatles virtualmente nella canzone Now and Then: “Now and Then suscita sempre emozioni profonde perché è una canzone di John. Poter cantare ancora insieme a lui è straordinario. Sono grato all’IA per questo e penso che la tecnologia possa ampliare le possibilità della musica, che resta un linguaggio dell’anima e della creatività umana”.
Per concludere, Paul McCartney accenna anche all’importanza della musica in una realtà attuale in cui dominano ancora violenza e guerra: “E’ un messaggio ancora fortissimo. Va ribadito di fronte alle violenze”.