Marracash ha infiammato lo stadio Franco Scoglio di Messina con un concerto memorabile, segnando il suo ritorno in Sicilia. Davanti a circa 30.000 spettatori, il rapper ha dichiarato: “Messina… sono a casa anche qui”, scatenando l’entusiasmo del pubblico. Uno spettacolo potente, curato nei minimi dettagli tra luci e coreografie, senza mai perdere di vista la forza della parola e la volontà di guardare in faccia la realtà per provare a cambiarla.
Una scaletta ricca di successi
Il concerto ha offerto una scaletta che ha ripercorso i momenti salienti della carriera di Marracash. Brani come “Power Slap”, “Gli sbandati hanno perso” e “Vittima” hanno aperto la serata, seguiti da successi come “Sport”, “Cliffhanger” e “GOAT”. Il pubblico ha cantato insieme all’artista pezzi come “Brivido”, “Niente canzoni d’amore” e “Crazy Love”. La serata si è conclusa con “∞ Love” e “Happy End”, lasciando un ricordo indelebile nei presenti.
Un ritorno atteso in Sicilia
La tappa messinese ha rappresentato un momento significativo per Marracash, originario di Nicosia, in Sicilia. Dopo aver vissuto l’adolescenza nella periferia milanese, il ritorno nella sua terra natale ha aggiunto un valore emotivo all’evento. Il concerto ha offerto una narrazione intensa, esplorando il dualismo tra l’uomo e l’artista, tra Fabio e Marracash, attraverso una scenografia ispirata a “Matrix”.
Una chiusura da incorniciare
È stata una tappa conclusiva memorabile quella di Marracash a Messina. Allo stadio “Franco Scoglio”, il rapper siciliano ha infiammato il pubblico con il suo imponente tour Marrastadi2025. Tra i momenti più coinvolgenti, il duetto con Madame ne L’anima, seguita dal ritorno della cantante sul palco per eseguire la sua intensa L’amore.
Fabio Bartolo Rizzo, in arte Marracash, classe 1979, ha dominato la scena con padronanza e carisma. La vittoria della Targa Tenco nel 2022 per Noi, loro, gli altri come miglior disco in assoluto e la creazione del primo festival rap italiano, il Marageddon, sono solo alcune delle tappe fondamentali di un percorso artistico costellato da dischi di platino e traguardi storici, come il ruolo di primo rapper italiano a riempire gli stadi. Appassionato di Ivan Graziani, a cui ha reso omaggio in È finita la pace — brano che si apre con le note di Firenze (Canzone triste) — Marracash non ha rinunciato all’ironia, commentando il recente caso con l’Università di Messina. Introducendo Laurea ad honorem, ha dichiarato: “L’università di Messina stava per darmela una laurea ad honorem, poi ha cambiato idea. Ma li ringrazio lo stesso”.