Un abbraccio lungo due serate, intenso e indimenticabile: Marco Mengoni ha chiuso il suo tour estivo “Marco negli stadi 2025” con due concerti sold out allo stadio “Franco Scoglio” di Messina, radunando ben 75mila spettatori. Un bagno di folla e di emozioni che ha consacrato ancora una volta il profondo legame tra l’artista e il suo pubblico.
Il primo dei due appuntamenti si è tenuto ieri sera davanti a 35mila persone accorse da tutta la Sicilia e oltre, per vivere insieme a Mengoni il gran finale di un viaggio musicale lungo dodici tappe. «La terra più bella», così ha definito l’Isola l’artista, visibilmente commosso nel salutare i fan che lo hanno accompagnato lungo tutto il percorso.
Uno spettacolo che è rito collettivo
Sul palco, Mengoni ha offerto molto più di un semplice concerto: ha raccontato una storia. La sua. Reduce da un anno difficile, segnato dalla perdita della madre, l’artista ha messo al centro della scena la fragilità umana, trasformandola in forza. Con sincerità e partecipazione, ha saputo far vibrare corde profonde, offrendo uno spettacolo autentico, emotivo, intenso.
Ogni canzone è diventata un momento di condivisione, un passaggio di un viaggio interiore: da L’essenziale a Esseri umani, da Guerriero a Un’altra storia, fino alle più recenti Mandare tutto all’aria e Sto bene al mare. Momento particolarmente toccante quello legato a Due vite, introdotta da un racconto personale che ha emozionato l’intero stadio.
Dettagli scenici e presenza totale
Lo show ha brillato anche dal punto di vista scenografico: giochi di luce spettacolari, visual suggestivi, costumi evocativi e una passerella mobile di 26 metri che ha permesso a Mengoni di avvicinarsi a ogni settore dello stadio. Al suo fianco, dieci performer che, con danza e movimento, hanno dato corpo e forma alle emozioni, amplificando il significato di ogni brano.
Un finale liberatorio
Il gran finale è stato un inno all’umanità condivisa. Mengoni è sceso tra la folla, ha letto gli striscioni, cercato gli sguardi, abbracciato idealmente ciascuno dei presenti. E poi di nuovo la musica, con tre brani simbolici: Pazza Musica, Pronto a correre e Esseri umani. Un’uscita di scena potente, collettiva, commovente.
Alla fine, ciò che resta è molto più di un ricordo: è una connessione profonda tra artista e pubblico, tra dolore e speranza, tra ciò che si è perso e ciò che ancora si può costruire.
È stato un concerto, sì. Ma prima di tutto, è stato un atto d’amore.
La scaletta del concerto: un mix di successi e novità
La scaletta del concerto ha incluso una selezione dei più grandi successi di Mengoni, insieme a brani più recenti. Tra le canzoni eseguite:
- “Ti ho voluto bene veramente”
- “Guerriero”
- “Sai che”
- “La valle dei Re”
- “Non me ne accorgo”
- “Tutti hanno paura”
- “No stress”
- “Voglio”
- “Muhammad Ali”
- “Fuoco di paglia”
- “Cambia un uomo”
- “Luce”
- “Proteggiti da me”
- “In due minuti”
- “Un’altra storia”
- “Tonight”
- “Hola”
- “Due vite”
- “L’essenziale”
- “Mi fiderò”
- “La Casa Azul”
- “Onde”
- “Un fiore contro il diluvio”
- “Proibito”
- “Incenso”
- “Mandare tutto all’aria”
- “Pazza musica”
- “Ma stasera”
- “Pronto a correre”
- “Io ti aspetto”
- “Sto bene al mare”
- “Esseri umani”
Questa combinazione ha permesso di creare un’atmosfera coinvolgente, in cui il pubblico ha potuto rivivere i momenti salienti della carriera dell’artista.