Giuze e i suoi “Farmaci in bustine”

Il nuovo singolo dell’artista emergente del panorama indie pop Giuze è intitolato "Farmaci in bustine". Il brano sarà in rotazione radiofonica dal 16 dicembre

Giuze

Nata negli anni 2000, alle anagrafe Giusy Capasso ma sta facendo sempre più strada sotto il nome d'arte di Giuze. Il suo segno particolare? Adora la musica Indie italiana perché, secondo lei, ha un modo tutto suo, pieno di metafore, di raccontare le cose. La sua passione sta diventando anche il suo lavoro, difatti dopo aver pubblicato i singoli Va bene così”, “Che ce ne fotte” Settembre, e dopo aver aver conquistato le copertine delle playlist SpotifyScuola Indie” e “SanguegiovaneGiuze torna con un nuovo singolo dal titolo “Farmaci in Bustine”.

I "Farmaci in Bustine " di Giuze

Prodotto da Mameli e distribuito dall’etichetta Hokuto Empire di Francesco Facchinetti, "Farmaci in bustine" è un brano fresco, energico, ma anche dolcemente malinconico. A metà via tra l' indie pop e l'alternative il nuovo brano di Giuze descrive lo stato psicologico della Generazione Z.

Quando eravamo ventenni anche noi tutti ci chiamavano “Gioventù bruciata”. Quell'odiosa espressione che gli adulti usavano per indicare quelli tra noi che, secondo loro, sprecavano la giovinezza ribellandosi alle regole e alle convenzioni della società. GIUZE ci racconta oggi in modo originale, diretto, ma anche disincantato, quella che è la realtà della GENERAZIONE Z. La gioventù bruciata 2.0, quella costituita da tanta libertà, ma allo stesso tempo da troppe insicurezze e dalla necessità di eliminare le proprie sofferenze. Come? Anestetizzando il dolore con l’alcol o con le medicine. Un pezzo di vita che abbiamo vissuto anche noi anche se tutti lo definivamo con un nome diverso.

"Mi resta mezzo amico del tabacco e le cartine.
Dicono siano solo problemi adolescenziali.
Qui parlano di noi pure nei telegiornali.
Tua mamma che si incazza perché non torni presto.
Gli amici che ti chiamano e t'aspettano al parchetto"

Birre con gli amici, tabacco e cartine, bagni pieni di gente. Il racconto di un periodo particolare della vita di un ventenne di oggi. Dubbi su cosa si diventerà da grandi, le cazzate fatte che sembravano idee geniali, le notti insonni passate nei parcheggi. Sentire di non sentire niente e scambiare questo con la mancanza di qualcuno. Anestetizzare il cuore e la testa, trasportarsi in un mondo in cui nulla può fare più male.

"Due birre per brindare a sti giorni di merda,

a quello che faremo, alla vita che ci aspetta.

Ma l'amore non va più di moda e preferisci andare fuori strada."

Come racconta Giuze, il suo nuovo singolo descrive i sentimenti, i gesti e lo stato interiore di una generazione che preferisce "anestetizzare" al risolvere. Nascondere all'affrontare, sopperire al portare alla luce. Una generazione che, invece, dovrebbe cercare di più il lato positivo di ogni cosa che gli accade:

«Anestetizziamo le emozioni pensando che sia il modo migliore per andare avanti, quando in realtà basterebbe inquadrare le cose in un contesto diverso e considerare anche i lati positivi. L’amore non va più di moda, è una cosa vecchia ormai. Non siamo in grado di prenderci cura delle cose fino in fondo e con il passare del tempo diventiamo indifferenti di fronte a qualunque cosa».

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