Giorgia: “Non sapevo se c’era ancora posto per me nella musica italiana”

La cantante romana si racconta tra successi recenti, nuove sfide e riflessioni sulla carriera.

«A un certo punto ho sentito di aver bisogno della conferma che ci fosse ancora il mio posto nella musica italiana. Per come è andata, ho capito che c’è».
Giorgia si racconta così a La Stampa, senza filtri, in un momento che segna uno dei più intensi e luminosi della sua lunga carriera. Dopo oltre trent’anni di musica, anche una voce come la sua ha avuto bisogno di sentirsi accolta di nuovo.

Sanremo, la sesta che vale oro

Al Festival 2025 si è classificata sesta con La cura per me, ma i numeri raccontano un altro piazzamento: dodici settimane ai vertici delle classifiche, oltre 130 milioni di stream globali, secondo singolo più venduto in Italia nella prima metà dell’anno (secondo i dati FIMI), tra i videoclip più visti.
Non solo: Giorgia è l’unica artista donna nella Top30 degli italiani più ascoltati al mondo nel primo semestre.

Una voce in radio e in tour

In radio è ora il momento di L’unica, già in forte ascesa. Giorgia continua a conquistare senza clamore, con l’eleganza di sempre. «Non riesco a dirmi brava perché porta male», dice con un sorriso, il giorno dopo uno dei tre concerti sold out al Teatro Greco di Siracusa, parte del tour Come saprei Live 2025 che celebra i trent’anni del brano simbolo della sua carriera. Un viaggio musicale in nove tappe, tutte accolte con entusiasmo dal pubblico.

Il ritorno (vincente) in TV

La conferma alla guida di X Factor, dopo l’ottima performance della scorsa stagione, è un altro tassello del nuovo corso. Un ruolo che in passato avrebbe escluso: «Dieci anni fa avrei detto no a X Factor. Il consiglio ai ragazzi? Godetevi il momento».

In arrivo “Golpe” e un nuovo album

«Adesso siamo in radio con L’unica e a settembre uscirò con Golpe, un brano che mi hanno scritto (sempre con la mia supervisione) Calcutta e Davide Petrella, Dario Faini per musica e parole e prodotta da Dario in versione Dardust. Una canzone in linea con questi tempi, una ballata con un crescendo esplosivo, che mi piace molto».
L’album completo è atteso per ottobre: conterrà anche Niente di male, La cura per me, L’unica e Golpe, più almeno otto inediti firmati da nomi affermati e giovani autori.

Il tour nei palasport

Dopo la finale di X Factor, da dicembre Giorgia sarà in tour nei palazzetti. Prima tappa Jesolo (25 novembre), poi Torino (10 dicembre), Roma (22 dicembre), e tre nuove date già annunciate: Bari (18 marzo), Milano (24 marzo), Padova (30 marzo).
In arrivo uno show completamente rinnovato: scenografie inedite, la presenza del chitarrista Miles Scott dei New Power Generation e, forse, anche qualche ospite speciale. «Giuliano Sangiorgi su Di sole e d’azzurro sarebbe perfetto: sarà il benvenuto se passa qualche volta. Sarei felice anche di ospitare Marracash: è un qualcosa che mi piacerebbe sperimentare e sono sicura che sarebbe bellissimo».

La risposta a Rettore

Nei giorni scorsi, Donatella Rettore ha dichiarato che Giorgia è “un po’ sopravvalutata”. La cantante romana risponde con eleganza e memoria:
«Quando avevo otto anni ero a una cena con mio papà e c’era la Rettore, rimasi incantata dal trucco con le stelline sugli occhi e per tutta la sera la osservai rapita. Da allora sono stata una sua fan e mi dispiace che questa stima non sia reciproca: so che non si può piacere a tutti, ma continuo ad ammirarla».

La TV che verrà (e il sogno Sanremo)

Giorgia guarda avanti anche sul fronte televisivo: «Ci sono state e ci sono proposte – rivela – ma anche se qualcuno continua a dirmi che mi vorrebbe come presentatrice di Sanremo, so che quel posto è già preso per gli anni a venire. Sia chiaro, mi piacerebbe la direzione artistica del Festival o un programma tutto mio dove poter fare la presentatrice. Adorerei annunciare con il famoso “Signore e signori buonasera” anche se a X Factor non me lo fanno dire perché non è cool».

L’omaggio a Pino Daniele

Il 18 settembre Giorgia parteciperà a Pino è, il grande evento a Napoli in memoria di Pino Daniele, dieci anni dopo la sua scomparsa.
«Be’, non ce la faccio a non tenermi cara la sua Se mi vuoi (in origine Pino in duetto con Irene Grandi, ndr) che faccio dal vivo e amo da morire, ma quello con lui fu un incontro meraviglioso e fortunato, arrivato in un momento in cui avevo bisogno di lavorare con un musicista. Oggi Pino mi avrebbe fatto chiarezza su tante cose e diceva sempre: “Se non te la senti di fare una cosa è meglio dire no”. Ridevamo tantissimo, anche con Alessandro, suo figlio, che ieri era al concerto: era un interlocutore meraviglioso».

Donne, musica, solidarietà

L’intervista si chiude con una riflessione sul ruolo femminile nella musica italiana, ancora troppo marginale rispetto alla presenza maschile:
«Dobbiamo cambiare la mentalità nei rapporti uomo-donna, partendo dalle nuove generazioni e un linguaggio diverso. Serve più solidarietà tra donne, meno giudizio e rivalità. Solo unite possiamo davvero cambiare le cose e renderle più semplici per tutte»..

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