Giorgia chiude il “Come saprei Live 2025” con tre sold-out a Siracusa: “Un anno incredibile, ma continuo a studiare”

La cantante celebra i 30 anni di "Come saprei" con tre serate da tutto esaurito e annuncia nuove date nei palasport a novembre.

30 anni di successi per una delle voci più amate della musica italiana.

Tre serate tutte esaurite nel suggestivo Teatro Greco di Siracusa: così si è chiuso il tour “Come saprei Live 2025” di Giorgia, un viaggio musicale nato per celebrare i trent’anni di carriera e soprattutto i trent’anni dall’uscita di “Come saprei”, il brano che nel 1995 segnò una svolta nella sua carriera e nel suo legame con il pubblico.

“Ho fatto atto di umiltà: mi piace rimettermi a studiare. Non credo al punto di arrivo, porta male.”

Giorgia ha salutato il suo pubblico con parole di gratitudine, guardando però già avanti: il 2025 non si ferma qui. In autunno è atteso un nuovo album di inediti, anticipato dai brani “Niente di male”, “Unica” e “Golpe”, in uscita a settembre, scritto da Calcutta e Dardust. E poi a novembre partirà un tour indoor nei palasport, che la porterà di nuovo in giro per l’Italia.

Un successo che unisce le generazioni

L’energia degli ultimi concerti ha confermato quanto Giorgia riesca ancora a catalizzare l’affetto di un pubblico trasversale, dai fan storici ai più giovani. Proprio questi ultimi hanno accolto con entusiasmo “La cura per me”, il brano presentato a Sanremo 2025, che ha conquistato la certificazione Platino e ha superato 130 milioni di stream globali.

“Me la sono vissuta meglio rispetto agli altri anni, l’importante era cantare bene. Io la mia gara l’avevo vinta, ho sentito l’onda emotiva. Questa canzone, non apparentemente radiofonica, ha funzionato come un tormentone.”

“La cura per me” è diventata uno dei pezzi simbolo dell’anno, confermando la capacità dell’artista romana di rinnovarsi continuamente, pur restando fedele alla propria identità.

“Mi piace rimettermi a studiare”

Tra riflessioni sul passato e visioni per il futuro, Giorgia ha raccontato un momento di trasformazione personale e artistica. La nuova fase della sua carriera si è aperta anche grazie al confronto con le nuove generazioni: nel disco in arrivo in ottobre, infatti, ha scelto di collaborare con giovani autori e di rimettersi in gioco anche come interprete.

“Ho attinto dalla scrittura di tanti ragazzi e ragazze sconosciuti. Nel disco ci sono collaborazioni nuove. Mi sono messa da parte come autrice. Quando non la scrivi e la devi fare tua c’è un lavoro ancora più profondo.”

Un lavoro di ascolto, introspezione e studio che ha richiesto energia e consapevolezza:

“Il lavoro serio di questi anni è stato rimettermi in gioco nella vocalità. Ho lavorato con Enrico Bruni in studio. Devi interpretare con l’intenzione e non col lavoro sulle note. Pensare di più alle parole, è stato un lavoraccio.”

“Il tempo regala un legame col pubblico che è l’unica cosa che conta”

Giorgia guarda ai suoi primi 50 anni con grande equilibrio, senza nostalgia né presunzione. Piuttosto, con la consapevolezza di chi ha vissuto tante fasi del panorama musicale italiano e sa quanto sia importante non dare mai nulla per scontato.

“Il tempo regala un legame col pubblico che è l’unica cosa che conta veramente. Si stabilisce un dialogo profondo, un rapporto di affetto unico.”

Queste parole confermano il legame speciale che l’artista ha costruito nel tempo. E ora, con un tour sold-out alle spalle, un disco all’orizzonte e un nuovo viaggio nei palazzetti in partenza a novembre, Giorgia si conferma non solo una grande voce, ma una presenza autentica e necessaria nella musica italiana.

“Quest’anno è insperato e inaspettato, è stato incredibile. Lavoro con tutte donne ed è più facile e in armonia. È una fase della mia carriera non pensavo potesse esistere.”

Prossimi appuntamenti

  • Settembre 2025 – Esce “Golpe”, nuovo singolo scritto da Calcutta e Dardust
  • Ottobre 2025 – Esce il nuovo album di Giorgia, ancora senza titolo ufficiale
  • Novembre 2025 – Parte il tour nei palasport italiani

Giorgia continua a evolversi, senza perdere il contatto con ciò che la rende unica: l’emozione nella voce, la profondità nei testi, l’umiltà nel percorso.

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