In un’intervista rilasciata a Vanity Fair Francesca Michielin si è aperta su alcuni temi, come il suo rapporto con l’immagine e la bellezza in una società che impone determinati canoni e modelli.
“Quando ho vinto X Factor, mi sono dovuta confrontare per la prima volta con l’immagine dell’artista pop e in quel momento mi sono detta…ma perché non posso essere solo voce, piuttosto che corpo che si espone?”
Così esordisce la cantante e conduttrice che ha raccontato la sua storia personale su come la realtà digitale possa andare ad influenzare l’autostima delle donne, soprattutto se adolescenti. “A un certo punto ero convita che la bellezza fosse veramente riuscire a passare inosservata, essere talmente invisibile così nessuno mi avrebbe notata”.
Alla domanda su come ci si tutela da questi modelli estetici digitali la Michielin ha le idee chiare: “Ho messo un po’ di filtri, non voglio vedere determinati contenuti e disattivo determinate cose che mi fanno sentire a disagio. E poi in generale mi rendo conto che va fatta anche un’autoregolazione del proprio scrolling, che a un certo punto diventa un automatismo. Ho messo un timer, massimo 40 minuti al giorno su Tik Tok”.
L’artista di Bassano del Grappa ritiene poi che si debba parlare di bellezza educando però alla diversità come un valore aggiunto e tutto ciò che è molteplicità deve far parte della conversazione.
E interrogata su quale messaggio vorrebbe lasciare ai giovani sul discorso dell’autostima afferma: “La tua forza è proprio non essere come gli altri, ma in senso bello, senza creare un confronto negativo o alimentare invidia. Così il nostro modo di essere e stare nel mondo diventa una manifestazione, una rivoluzione, anche se piccola. Se ci uniformiamo tutti, che cosa portiamo di nuovo?»