Ciao Ornella, l’Italia omaggia la sua voce più elegante: le reazioni del mondo dello spettacolo e della musica

Ornella Vanoni, una delle voci più amate della musica italiana, è morta a 91 anni nella sua casa di Milano a causa di un arresto cardiaco. La sua carriera, iniziata negli anni '50, ha attraversato oltre sette decenni, lasciando un'impronta indelebile nella cultura musicale del paese.

Ornella Vanoni se n’è andata nella sua Milano all’età di 91 anni, lasciando dietro di sé un vuoto che, nelle ore successive alla notizia, si è trasformato in un coro unanime di riconoscenza, smarrimento e affetto. Le reazioni arrivano da ogni angolo del mondo dello spettacolo: colleghi, amici, conduttori, artisti di più generazioni che con lei hanno condiviso palcoscenici, ricordi o semplicemente un frammento di emozione.

Un’ondata di cordoglio: le prime voci

I messaggi si susseguono ininterrottamente, ognuno con il proprio timbro ma tutti attraversati dallo stesso colpo al cuore. Renato Zero, tra i primi a scrivere, parla di una luce spenta sulla scena della vita e affida alle parole un ricordo colmo di complicità: “Ciao Ornella. Il tuo canto continuerà a volare”.

Fiorella Mannoia, combattuta tra affetto e l’imbarazzo del dire, confida: “Cerco le parole ma non le trovo, mi sembrano tutte banali e lei ha sempre odiato le banalità”.

Anche Amadeus, che con Vanoni ha condiviso più volte palco e momenti pubblici, le dedica un saluto semplice e affettuoso: “Artista straordinaria e donna speciale”.

La ferita nel mondo della musica

Il dolore attraversa generazioni diverse. Laura Pausini la definisce “la mia cantante preferita, unica”, mentre Elisa la saluta con un “Ciao Regina”.
Loredana Bertè ne ricorda la forza e la complessità: “Una donna affascinante, intelligente e colta, autoironica, un’artista immensa, senza fine”.

Elodie, che aveva duettato con Vanoni nel 2024, sintetizza in due parole la loro relazione artistica e umana: “Una diva e un’amica”.

Anche il mondo del rock si stringe nel dolore. Vasco Rossi, condividendo una sua interpretazione, scrive: “”.

Gli amici di una vita e la televisione che l’ha amata

Tra i messaggi più dolenti arrivano quelli di volti televisivi che con lei avevano instaurato un rapporto familiare.
Fabio Fazio, che l’aveva voluta come presenza ricorrente a Che tempo che fa, confessa: “Sono senza parole”.
Luciana Littizzetto la ricorda con un affetto quasi domestico: “Tesora mia adorata”.

Mara Venier, profondamente colpita, la saluta con un “Addio adorata Ornella…”.
E Simona Ventura la definisce senza esitazioni: “La più grande”.

La comunità artistica: un saluto che sa di eredità

Patty Pravo le dedica parole intime — “Ornellik mi mancherai” — mentre Paola Turci, incredula, la chiama semplicemente “Madre”.
Samuele Bersani, ricordando un’amicizia personale profonda, scrive: “Perdo l’amica più vitale… ora Ornella è già insieme a Lucio”.

Dai luoghi simbolo della musica arriva il ricordo del Blue Note di Milano, club dove si era spesso esibita: “Regalava una scintilla unica”.

Oltre la musica: una figura culturale e umana

Alessandro Giuli, ministro della Cultura, parla di una perdita nazionale: “L’Italia perde una delle sue artiste più originali e raffinate”.
Per Francesca Fagnani, la cui sigla del programma Belve era proprio L’appuntamento, Vanoni era un punto fermo emotivo: “Resti indimenticabile, per me impossibile”.

E mentre Annalisa scopre la notizia appena scesa dal palco, affida alle prime reazioni la misura dello smarrimento: “Era immensa, in ogni sua manifestazione artistica e umana”.

Una vita che continua nelle note

In mezzo a questo flusso di memoria e commozione, torna anche l’eco di una celebre intervista, in cui Vanoni rifletteva sulla vita e sul tempo che resta. Una frase, su tutte, sembra oggi risuonare diversamente: “Cercare di vivere di più è una cretinata”.

Un modo di guardare al mondo che racconta la sua ironia, il suo coraggio, la sua saggezza disincantata.

Ornella Vanoni lascia un patrimonio artistico che attraversa decenni di musica italiana, ma soprattutto un modo di stare sulla scena — e nella vita — che l’ha resa unica. Le sue canzoni continuano a muoversi tra generazioni diverse, come un filo che non si spezza.

E mentre le voci di amici e colleghi si intrecciano in un grande abbraccio collettivo, sembra affacciarsi una certezza condivisa: Ornella non se ne va davvero. Resta. Nelle parole che ha cantato, nel sorriso che ha lasciato, nella bellezza che ha saputo donare.

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