In questo appuntamento con la rubrica “Kiss Kiss Bau Bau” abbiamo parlato delle razze dei cani e del loro carattere.
Per approfondire l’argomento è intervenuto il dog trainer Massimo Perla:
«Dagli studi che dicono dovrebbe essere così, però io dico che ci sono tanti altri fattori che determinano razza e carattere. Gli studi in questione sono stati fatti sulle razze “recenti”, fatte negli ultimi duecento anni. Prima i cani non erano specifici nelle razze. Secondo me, il rapporto razza-carattere dipende da altre influenze, come per esempio l’ambiente, il proprietario e che tipo è. Il cane vivendo con un individuo, piuttosto che con un altro, può prendere tanto da quella persona: dai ritmi alla modalità di vita. Credo che tanto dipenda dall’ambiente, dal modo di crescere e di vivere la vita con il cane.»
Quindi il cane prende le influenze e lo stile di vita del padrone?
«Sì, ma questo succede anche con gli umani. Se ne fai crescere uno per venti anni in Amazzonia e poi lo porti a New York, ovviamente trova qualche problema.»
Però ci sono razze, come il Rottweiler o il Pitbull, che incutono timore a causa dei pregiudizi. Ma non sono cani cattivi, giusto?
«Ma no, non sono cattivi. Sicuramente delle caratteristiche ci sono, ma anche in questo caso, se il cane è cresciuto in un ambiente amorevole e sicuro, perché mai dovrebbe essere pericoloso? Se invece il cane viene trascurato e maltrattato, è chiaro che i risultati possono essere molto differenti. Perciò, l’ambiente e la crescita del cane del cucciolo possono influenzare tantissimo sul carattere.»
Tu lasceresti serenamente e allo stesso modo un bambino di tre anni con un Golden Retriever o con un Pitbull?
«No, io non lo lascerei né con l’uno né con l’altro. Perché, ricordiamo, i bambini sono i migliori amici dei cani, ma anche i migliori nemici, nel senso che il bambino non si rende conto di alcune cose e per giocare potrebbe tirargli la coda o infilargli un dito nell’occhio. Bambini e cani vanno educati insieme. Altrimenti si rischia che il bambino pensi che il cane non vada rispettato, ma sia un suo passatempo. Il bambino deve essere educato contemporaneamente all’educazione del cane.»