Willie Peyote: “Per scrivere prendo ispirazione da ciò che mi accade, ma anche da conversazioni ascoltate al bar”

In questa puntata di Dedikiss i nostri Marco e Raf hanno avuto il piacere di avere ospite in studio Willie Peyote, reduce dall’ultima edizione del Festival di Sanremo.

È arrivato finalmente da noi Willie Peyote!

Ciao a tutti!

Allora, è stato il tuo secondo Sanremo. Noi ci siamo già sentiti alcuni giorni fa a Casa Kiss Kiss a Sanremo e siccome la prima volta non si scorda mai, anche la seconda non si scorda? Insomma, in cosa è stato diverso questo Festival di Sanremo rispetto alla prima volta?

Lo l’ho fatto nel 2021 e non ho potuto godermi tutto quello che c’era intorno. Questa volta, invece, ho potuto conoscere meglio anche gli altri cantanti che partecipavano. È stato quindi più leggero. L’ho vissuto con grande leggerezza. Avevo tanto amici con me e anche sul palco, mi sentivo come se fosse il mio di palco.

Ma è vero che facevi colazione con Lucio Corsi e Brunori Sas?

Si, perché io e Dario eravamo nello stesso hotel e a fare colazione arrivava anche Lucio. Era un’isola felice perché eravamo in questo albergo un po’ nascosto, quindi non arrivava nessuno fino lì e ci incrociavamo tutte le mattine a fare colazione. Era una bella sensazione.

Musicalmente vi scambiavate consigli?

Sono grande fan di entrambi. Gliel’ho detto prima che iniziasse il festival e gliel’ho ribadito dopo che è finito. Sono molto contento che siano andati così bene, perché se lo meritano entrambi. E quindi abbiamo condiviso anche dei bei momenti fuori dal palco. È stato bello.

Ma a te a Sanremo c’erano situazioni dove ti veniva da rispondere “grazie, ma no grazie”?

Beh, quando mi hanno detto di cantare dopo Giorgia avrei voluto rispondere “grazie, ma no grazie”. Ma purtroppo non potevo! L’ho sentita tutta in cuffia con questa sua vocalità e dopo c’ero io e mi veniva da dire “ora vado via, scappo”.

È uscito anche il tuo nuovo album “Sulla riva del fiume”. Qual è la canzone che preferisci all’interno del disco?

Ti direi una che si chiama Polvere.

Perché?

Perché è l’ultima che ho scritto in ordine di tempo ed è un pezzo che si è scritto da solo, come un flusso di coscienza su una storia d’amore e mi piace molto.

È un pezzo introspettivo?

È un brano vagamente introspettivo, però d’amore.

Ma tu scrivi tutto quello che provi e che senti o vieni ispirato anche da situazioni di altri?

Dipende. A volte vengo ispirato anche da cose che succedono ad altri o mi dicono altri. Magari faccio una conversazione con un amico o ascolto chi parla al bar di fianco a me e mi aprono un pensiero.  In gran parte però scrivo di quello che è successo a me. Mi viene più facile.

E del brano Chissà con Ditonellapiaga cosa ci puoi dire?

Posso dirti che lavorare con Margherita è meraviglioso. Lei è splendida e nella serata delle cover con me ha illuminato il palco dell’Ariston. Posso solo dirti che sono contento di averci lavorato insieme perché è un’artista fantastica.

E se tu potessi scrivere una canzone dissacrante, su un trend che non ti piace in questo momento storico, quale sarebbe?

Ma sai che la scriverei proprio sul concetto di trend? Non capisco che gusto ci sia a fare lo stesso video che hai già visto fare uguale ad altre 100 persone. Dov’è la parte creativa nel rifare una cosa che hai visto fare identica a qualcun altro? Non capisco. Quindi su quello la farei. Davvero, lo dico senza giudizio. Non riesco a capire cosa ci sia di interessante nel farlo identico a come lo hai visto fare da un altro.

Questo è uno spunto interessante che ci dai. Visto che però c’è ancora un dibattito in corso sull’Eurovision poiché non si sa ancora se Olly andrà o meno, tu ci andresti?

Non credo che arriveranno a me poiché ci passano altre 15 canzoni in classifica, ma se me lo chiedessero ci ragionerei. Credo però che sia giusto vada una canzone che sia più spendibile all’estero. La mia ha troppe parole, è troppo complicata per un pubblico non italiano.

Secondo te, oltre Olly, quale sarebbe la canzone migliore da portare all’Eurovision?

Lucio Corsi è un “personaggione” da proporre all’estero. Magari anche quella è una canzone che non arriva tanto a chi non parla italiano però secondo me Lucio potrebbe essere spendibile. Anche Giorgia per come canta la puoi mettere ovunque.

Grazie per essere stato così sincero con noi. Ma abbiamo qualche tua data da presentare?

Sono in giro a fare in-store e oggi sono proprio a Napoli. Poi Bari e Roma, ma spero di annunciare presto i concerti perché voglio suonare dal vivo questo disco qua il prima possibile.

Perfetto. Ciao Willie e grazie per essere passato qui da noi!

Grazie a voi!

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