Serena Autieri: “Rugantino ci insegna che per vivere dobbiamo guardare al passato…”

Ospite a Radio Kiss Kiss, Serena Autieri ha parlato con Max e Max del suo impegno a teatro con “Rugantino”.

Avevi già interpretato Rosetta con Enrico Montesano, ora con Michele La Ginestra. Cosa ti lega con questo personaggio?

Rosetta è una donna piena di temperamento, piena di passione. E’ riottosa, è una donna molto moderna, se ci pensi. Lei protegge la sua femminilità, la sua sensualità, anche in maniera molto violenta. Ha mille colori, ha mille sfaccettature, mi piace moltissimo questo personaggio. Qualunque attrice ha voglia di interpretare Rosetta. E’ un po’ come Filomena Marturano, il ruolo che tutte le attrici vorrebbero interpretare.




Spesso, durante le interviste, hai detto che Rugantino lancia dei messaggi importanti. Quali sono?

La maschera di Rugantino è una maschera molto amata. E’ un personaggio di rottura, scanzonato della romanità dell’epoca papalina. Nun c’aveva voglia di fà niente… Quindi fa subito simpatia, entra subito in empatia con il pubblico. Questo spettacolo lancia un messaggio importante, quello che non si può vivere senza andare a guardare da dove veniamo, senza strizzare l’occhio al passato. La tradizione fa parte del nostro modo di vivere. Rugantino è la commedia musicale per eccellenza, nella musica, nei costumi, nella scenografia. 

Una cosa che non hai fatto e che avresti voluto fare.

Ci sono tantissime cose che avrei voluto fare, tanti sogni nel cassetto. Ma non li voglio svelare, sono un po’ scaramantica. Posso dirvi solo che vorrei fare un giorno di libertà, di baldoria, senza impegni, senza pensare a nulla. Tutto il giorno.

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