In questa puntata di Good Morning Kiss Kiss Max Giannini e Max Vitale hanno accolto negli studi di Radio Kiss Kiss Rkomi, fresco della partecipazione all’ultima edizione del Festival di Sanremo.
L’abbiamo ascoltato a Sanremo con “Il ritmo delle cose” ed attualmente è una delle canzoni più ascoltate nelle radio e sulle piattaforme streaming. È con noi Rkomi!
Buongiorno. Come state? Che bello vedervi. Sono arrivato qui a Napoli ed è stato tutto un sorriso. Ci starò mezz’ora purtroppo perché ripartirò per Roma. Questa volta mi è andata male. Ma avrò un’ottima scusa per tornare, visto che ho anche qualche parente qui.
Hai parenti a Napoli?
Si, mia madre è originaria di Fuorigrotta ed era la più piccola di tante sorelle. Poi a 13 anni sale su a Milano ed è forse quella meno legata alla città però ha ancora qui la famiglia.
Come si chiama tua madre?
Celeste, ma al tempo era usato al maschile a Napoli. Da piccolina si vergognava e inizia a usare il nome Paola. Adesso negli ultimi dieci anni è tornata a farsi chiamare Celeste.
Abbiamo cominciato con un argomento che tu hai trattato spesso nelle tue canzoni: il bullismo.
Io ne parlavo anche sotto forma di tempo e di tante cose che ti schiacciano nella vita. Sicuramente il bullismo è una cosa che esiste e che anche io ho passato in qualche modo. Vedo però questi giovani più intelligenti di noi e meno attaccati alla voglia di fare casino.
A proposito di inclusività, abbiamo letto di un’iniziativa nel quartiere in cui sei nato. Ce la racconti?
Nel mio quartiere Calvairate Corvetto abbiamo aperto questa palestra con 4-5 soci. Vuole essere un luogo familiare, dove potersi allenare. Noi facciamo muay thai, ma trovi anche pilates, tai chi, boxe femminile. Sono tutti ragazzi giovani che hanno voglia di tramandare una passione per una disciplina, qualunque essa sia. E poi all’interno trovi anche dei luoghi dove fermarti a leggere o studiare. Oggi purtroppo mancano le piazze. Noi da giovani stavamo molto nelle piazze a fare anche cavolate.
Hai dimenticato di dire però che la retta per la palestra è basata sulle possibilità economiche delle famiglie…
Assolutamente sì. Ha dei prezzi molto bassi in modo che tutti possano permetterselo.
Ma quanto è importante oggi raccontare una storia oltre la canzone?
Piuttosto è “quanto è importante raccontare?” perché in questi tempi si sta peccando di racconto, nel mio genere e non solo. E poi in qualunque modo va bene. Nel mio caso ho una canzone che va al di là de “Il ritmo delle cose” perché sto lavorando a un progetto per me molto importante che è introspettivo, leggero e anche divertente. Una cosa che racchiuda questi 9 anni di esperienza nella musica e riuscendo a pescare sempre qualcosa dagli album che sono già usciti. Insomma, fortificare quello che è stato.
Ci sono delle date per questa cosa che state progettando? Ovvero l’album…
Ho sempre paura di dirlo. Arriverà un momento in cui darò il via. Ci siamo quasi.
Ma sei il tuo critico peggiore?
Si, abbastanza. Me ne vergogno anche un po’ perché non ti godi neanche le cose. Però nell’ultimo mese e mezzo di Sanremo ho staccato momentaneamente dal disco e poi ci sono rientrato e mi sono detto “forse qualcosa di bello lo stai facendo”.
A proposito di Sanremo, ci racconti qualche retroscena che non è andato in onda o sui giornali?
Ormai quello che succede lì esce sui giornali e anche quello che non succede! L’unico scoop è che siamo stati bravi davvero!
Ma ti hanno visto a Sanremo che ti allenavi tutte le mattine, è vero?
Mi allenavo tutte le sere perché le mattine partivamo con le interviste e pur di sciogliere i nervi andavo a correre.
Invece per quanto riguarda i concerti, per adesso ci sono solo 3 date, ma se ne aggiungeranno altre vero?
Si, è la parte più bella del ritrovarsi. Faremo degli show davvero particolari.
Vi anticipiamo il 18 ottobre all’Unipol Arena a Bologna, il 21 ottobre al Forum di Assago e il 25 ottobre al Palazzo dello Sport a Roma. È stato con noi Rkomi. Grazie!
Un abbraccio a tutti, grazie!