Jason Derulo: “Il mio sogno da bambino? Essere Michael Jackson. Dell’Italia amo…”

Le parole di Jason Derulo per Radio Kiss Kiss in occasione della sua unica data italiana al Mediolanum Forum di Milano.
L’intervista con Lucilla

Sono qui con Jason Derulo, ciao Jason come stai?

«Bene bene come stai?»

Sei pronto per il concerto?

«Sì, sarà folle. È da tanto tempo che non vengo qui. Ovviamente c’è stata la pandemia, tutti erano elettrizzati dall’uscire e divertirsi. Stanotte sarà incredibile.»

Ma cosa fa Jason Derulo prima degli show?

«Faccio alcune cose ogni volta. Una è una preghiera. Un’altra è una piccola coreografia che facciamo ogni volta e ogni quattro mesi aggiungiamo un passo. Nel corso degli anni è sempre più lunga, ormai dura almeno cinque minuti.»

Ho visto un video commovente sul TikTok di Jason Derulo nella tappa di Parigi. Che rapporto hai con i tuoi fan?

«Credo che quel video abbia fatto scendere una lacrima anche a me! È molto bello. Sai, negli anni ho avuto questa lenta ascesa, ho seguito il mio percorso senza creare controversie nella mia musica. Voglio che la mia carriera riguardi la mia musica e nient’altro. Ho visto questa ascesa e ho sempre provato a essere sincero coi miei fan. Credo abbia ripagato. Esibirmi su questo palco in Italia è incredibile, ricordo che facevo piccoli show qui.»

A proposito, cosa ti piace di più dell’Italia?

«Molte cose. L’Italia ha il miglior cibo al mondo, sono ossessionato dalla pasta. Alcune volte chiedo la pasta in un modo in cui la fanno da me negli Stati Uniti, con la besciamella, e lo chef mi dice “Besciamella? No no, fidati di me”. E mi porta questo piatto buonissimo e gli dico che ha ragione. Quindi il cibo. La gente è molto gradevole, accorata e orientate alla famiglia, come me.»

Hai scritto un libro motivazionale in cui parli di sogni, qual è il tuo primo sogno?

«Il mio primo sogno era decisamente essere Michael Jackson. Ho passato tutta la mia prima adolescenza a copiare le sue mosse, cercando di emularlo. Fino ai sette anni ho solo cercato di essere Michael Jackson. Quel viaggio è continuato quando ho iniziato a scrivere canzoni, a otto anni. Lì ho iniziato a scoprire me stesso e la mia voce.»

Guardando Jason Derulo adesso non si direbbe, ma sei mai stato insicuro?

«Certo, ho avuto momenti di insicurezza, ne parlo nel mio libro Sing your name out loud. Ricordo precisamente di una volta in cui parlando con mio fratello gli ho detto cosa non mi piaceva di me stesso. Mi chiedevo “perché io?” Ma alla fine ho iniziato a prendere le cose in mano, provando a costruire la persona che voglio essere. Credo di stare ancora cercando di diventare la persona che ho sempre sognato, ma penso che molto abbia a che fare con quanto amiamo noi stessi.»

Ho cercato su Google le domande che fanno di più su Jason, una è questa: che soprannome ti danno amici e famiglia?

«Mi chiamano Jay. Molto corto e semplice. Quando ero piccolo mia mamma mi chiamava Pupi.»

Hai l’album, il tour, cosa ti aspetta dopo?

«Spicy Margarita è uscito e grazie per tutto l’amore che ha ricevuto. Sono molto concentrato sulla musica in questo momento, devo far uscire molta musica, qualcosa di dance e stravagante per l’estate. Ci sono delle collaborazioni con grandissimi dj delle quali sono molto entusiasta. Poi, altri concerti. Mi esibirò a Las Vegas, ho una residency, quindi ci suonerò più o meno tutto l’anno.»

Grazie Jason!

«Kiss Kiss a tutti!»

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