Coma Cose: “Malavita nasce dalla voglia di mettersi in gioco, di cambiare mondo sonoro”

In diretta a I Corrieri di Kiss Kiss abbiamo avuto ospiti i Coma Cose che hanno scambiato due chiacchiere con i nostri Ciro e Alfio dall’acquapark Odissea 2000 di Corigliano-Rossano.

Oggi diamo il benvenuto ai Coma Cose. Ciao ragazzi!

Ciao a tutti, buongiorno!

Allora ragazzi, andrete in vacanza?

(California) Guarda, siamo stati due giorni ad Amsterdam a prendere un po’ di fresco e forse andremo in vacanza a ottobre. Per la destinazione non ci abbiamo ancora pensato. Non abbiamo fretta di organizzare il viaggio, però vorremmo andare in Giappone.

E qual è la città che rispecchia in pieno lo stile Coma Cose?

(California) Ci piace molto Berlino, ci siamo stati molte volte.

Berlino è tanta roba, anche da un punto di vista di sperimentazione. A tal proposito, tra un brano in pieno stile Coma Cose e uno che potrebbe sballare completamente la vostra musicalità, cosa scegliete?

(Fausto) Assolutamente il secondo, neanche da dirlo. Ci piace il rischio, diciamo. Il colpo di scena.

Tornando alla sperimentazione, il brano Malavita possiamo dire che è la vera hit dell’estate?

(Fausto) Noi questo complimento lo prendiamo e ce lo portiamo a casa volentieri.

Siccome siete coppia nella vita, volevamo sapere se vi trovate mai in disaccordo, anche su un pezzo? Litigate mai per quello?

(California) Sempre, costantemente perché non siamo mai d’accordo. Ci piace discutere. (Fausto) Però sulla musica siamo abbastanza d’accordo.

Com’è lavorare in coppia? Più complicato rispetto ad essere semplicemente colleghi?

(California) È più facile perché ti conosci talmente tanto bene che puoi dire qualsiasi cosa, con i pro e i contro di questa cosa. C’è molta sincerità. Ci salva anche il fatto di essere persone molto solitarie di base. Quindi riusciamo a ritagliarci del tempo per noi. Questo è fondamentale.

Come nasce Malavita?

(Fausto) Nasce dalla voglia di mettersi in gioco, di cambiare mondo sonoro. Stavamo lavorando con Merk & Kremont, prodottoti del brano, cercando nuovi orizzonti musicali. Ci hanno fatto sentire questo primo embrione e abbiamo detto ‘Proviamoci. Proviamo a metterci le nostre voci, a scriverci qualcosa’. E così è successo.

Ed è venuto fuori un pezzo che comunque ha un sapore alla De André.

(Fausto) Assolutamente sì. Era un periodo nel quale lo stavo ascoltando particolarmente e avevo scritto un pezzo arpeggiato chitarra e voce molto lento. L’ho messo su una cassa dritta e abbiamo provato questa cosa che poi è piaciuta anche al pubblico.

Mi rivolgo a te che sei il paroliere dei Coma Cose. Quando scrivi ti metti li e strimpelli nel tempo libero? Oppure ti fermi e decidi che devi scrivere per un impeto? Magari dopo un litigio…

(Fausto) Ma diciamo un po’ di tutto. Si vive a contatto con tante cose e poi questo lavoro ci regala molti input ed esperienze. C’è sempre il taccuino delle annotazioni e quando è il momento di fare la canzone si prendono le idee che c’erano già e si cerca di plasmare qualcosa.

Invece tu California hai mai detto a Fausto ‘Che bella questa cosa che mi hai scritto’? Ovvero le senti rivolte a te le cose che scrive?

(California) No!

E allora se uno fosse Coma e l’altro Cose chi sarebbe chi?

(Fausto) Vabbè vediamo, ce la giochiamo a dadi!

Domanda del secolo… chi vorreste accanto a voi a duettare?

(California) Albano! (Fausto) Mah, forse… Elodie!

Grazie ragazzi per questo bel momento a Radio Kiss Kiss!

Grazie a voi!

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