Artie 5ive: “Il problema della nostra generazione è di scegliere troppo in fretta se qualcosa è bello o brutto”

In questa puntata di puntata di Dedikiss abbiamo avuto ospite negli studi di Radio Kiss Kiss il rapper Artie 5ive che ci ha presentato il nuovo album La bellavita, uscito lo scorso 28 marzo.

Artie 5ive è oggi qui con noi!

Ciao a tutti!

Sei veramente giovane e stai scalando le classifiche. Da poco è uscito il tuo nuovo album La bellavita che promette di essere tra i più ascoltati del 2025. Un album che parte già da un po’ di tempo fa.

È un progetto a cui sto lavorando da 5 anni. È l’album che ho sempre voluto fare da quando ho iniziato a fare musica. Ho sempre messo tra gli obiettivi di fare un primo album come volevo, senza farmi prendere dalla fretta e dalle circostanze. Alla fine ce l’abbiamo fatta, sia con l’ep che con il disco.

Tu hai fatto Aspettando la bella vita come primo ep e già pensavi di fare La bellavita. Quindi sei un tipo lungimirante nella musica?

Si, in generale su tutto tendo ad essere lungimirante. Cerco di guardare sempre oltre, anche dalla singola azione che faccio nella giornata, provo sempre a capire a lungo termine se è una cosa che mi danneggia o no. Ci penso tanto per trarre le conclusioni e prendere le decisioni.

Tu sei molto apprezzato dalle nuove generazioni, sulle quali c’è un pregiudizio, come quello che non ascoltano tutto l’album. Poi esce il tuo disco e dalle piattaforme streaming si evince che invece ascoltano l’album per intero.

Io sono della nuova generazione a metà perché ho quasi 25 anni. Noi siamo cresciuti con la musica, con gli album e lo streaming, tutto e subito. Magari l’unico problema che ha la nostra generazione è quello di scegliere troppo in fretta se qualcosa è bello o brutto. A distanza di una settimana dall’uscita dell’album vedo che adesso va meglio, perché inizialmente c’era punti che non erano stati capiti e ora anche le tracce meno ascoltate vengono apprezzate di più.

E tu che album ascoltavi? Di quali artisti?

Parlando di rap di dico l’album Illmatic che mi sono letteralmente mangiato. Ho anche il vinile, lo ascoltavo a rotazione. Tutti i dischi di 50 Cent. Per me quando mi piace un artista è importante andare ad ascoltare almeno 2 album e nel tempo, se mi piace, ascolto poi tutto.

Di italiano invece che cosa sentivi?

I Club Dogo e Marracash. 

C’è mai stato un pregiudizio su di te? Musicale e non?

Si, c’è stato. Essendo che sono esploso con delle tracce ascoltate tanto e subito, su di me c’era l’aggettivo dell’hit-maker e delle banger. Quindi venivo preso per un superficiale, sia come artista che come persona. Poi ero un maranza, un ragazzino di strada di Milano. È normale nella vita che ci siano persone sconosciute che ti danno degli aggettivi che devi cercare di farti scorrere addosso. Però devi anche riuscire a dimostrare che persona sei.

Abbiamo ascoltato Pietà con Kid Yugi. Nell’album nuovo ci sono tanti feat, tra cui Capo Plaza e Guè. Ma tra tutti questi feat qual è quello più rompiscatole? C’è qualcuno più esigente?

Sono stati tutti molto disponibili. Con Kid Yugi e Tony c’è più confidenza e abbiamo cercato di trovare il modo migliore per fare le tracce. Poi per il resto è andato tutto liscio.

Tu hai anche un rapporto speciale con Guè. Sarai al suo tour di quest’anno.

Si, faremo il tour dei palazzetti insieme. Tanta roba.

È un tuo amico, ma è anche un tuo idolo…

Si, lo ascoltavo da quando ero piccolo, dai Club Dogo e poi dal suo percorso solista. Per un ragazzino di Milano è stato un bel punto di riferimento.

Un pregio e un difetto di Guè?

Difetti non saprei. Tra i pregi è che è una persona molto aperta e che non si è mai fatta fermare da nulla. Forse l’unico piccolo difetto è che ti scrive a qualsiasi ora come se fossero le 7 del mattino.  

E se ti stesse ascoltando un genitore in questo momento e gli volessi spiegare che musica ascolta suo figlio, come gliela potresti far capire?

Parlando di me, vostro figlio ascolta della musica fantastica che dovreste ascoltare anche voi genitori! A parte gli scherzi, il rap è una musica che parla di attualità e dove c’è l’educazione dei genitori e della scuola è più facile per un ragazzo assimilare certe nozioni e insegnamenti senza farsi condizionare troppo da film, libri o musica. Ai genitori direi di lasciare che i figli ascoltino ciò che vogliono, ovviamente cercando di fermarli prima che facciano danni. Nell’educazione la musica fa la sua parte. Io non sono un artista che nega le sue responsabilità, ma è un lavoro che dovremmo fare tutti insieme.

È stato un piacere averti qui e speriamo di venirti a vedere durante qualche live. Ciao Artie a presto!

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