I panda non sono più a rischio estinzione

Sono 1.864 gli esemplari liberi nelle foreste cinesi, abbastanza per consentire di riclassificare questo buffo e tenero animale.

Teneri, iconici, paciosi.

I panda rappresentano da sempre la specie simbolo del rischio a cui sottoponiamo il pianeta con la nostra condotta vorace e frenetica.




Decenni di deforestazione hanno ridotto lo spazio vitale di questa specie facendola assurgere – nella totale assenza di consapevolezza – a specie simbolo di quelle in via d’estinzione.

Un triste riconoscimento al quale però – incrociamo le dita – potranno a breve sottrarsi.

L’Unione internazionale per la conservazione della natura – già nel 2016 - aveva posto il panda gigante un gradino al di sopra del rischio estinzione nella scala di vulnerabilità. Tuttavia la Cina (stato che ospita la più grande popolazione allo stato brando) ha approvato questa riclassificazione soltanto negli ultimi giorni grazie ad un nuovo e felice censimento. Sono 1.864 gli esemplari liberi nelle foreste cinesi, abbastanza per consentire di riclassificare questo buffo e tenero animale.

Una notizia straordinaria frutto di un eccezionale lavoro condotto nel paese. Il Governo cinese si è infatti impegnato concretamente nella ricostruzione delle foreste di bambù per ristabilire il loro habitat naturale ed ha messo in campo tutte le tecniche possibili per facilitare la complessa riproduzione di questa specie.

Nulla è ancora compiuto, ma nel mare magnum di tristi primati a cui ci siamo abituati ci piace pensare che questo piccolo traguardo possa essere la scintilla per restituire alla natura tutto ciò che le abbiamo sottratto.

Viva i panda!

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