Dop economy: cresce il consumo dei cibi che fanno la felicità

La dop economy è quel comparto dell’economia che comprende le produzioni dop e igp, notevolmente cresciute in questo anno di pandemia, anche se lo sviluppo era iniziato già prima del covid e da almeno dieci anni.

La dop economy è quel comparto dell’economia che comprende le produzioni dop e igp, notevolmente cresciute in questo anno di pandemia, anche se lo sviluppo era iniziato già prima del covid e da almeno dieci anni.




Secondo una recente analisi Ismea questo settore produce nel nostro Paese quasi 17 miliardi di euro, il 19% del valore complessivo dell’agroalimentare italiano. Tra i prodotti di punta della categoria Dop e Igp la mozzarella di bufala, con un tasso di crescita del 70% negli ultimi dieci anni. Perché cresce così tanto l’oro bianco campano? Il primo motivo è che rientra nei mood-food cioè quei cibi che trasmettono gioia: provate ad osservare, in particolare i bambini, quando la assaggiano! Certo non accade solo con la mozzarella ma anche con la pizza o per esempio con il gorgonzola – che pure ha aumentato di molto le vendite quest’anno.

Lo sapevano anche gli antichi che certi prodotti potevano cambiare l’umore e anche gli “standard” personali. Nei simposi a Pompei i patrizi organizzavano feste a base di menù afrodisiaci ma anche le classi meno abbienti, nonostante i piatti poveri (oggi molto apprezzati dai palati raffinati) riuscivano a trovare momenti di felicità.

Comunque, gli antichi, di tutte le estrazioni sociali, erano salutisti: la maggioranza della popolazione mangiava verdure e a Pompei, lo si può osservare visitando gli scavi, c’erano le palestre e le terme per tenersi in forma e rilassarsi. Questa tradizione salutista fa parte quindi del DNA mediterraneo e non a caso la Dieta Mediterranea, come ricorda Luciano Pignataro, esperto del settore, oltre a cibi di qualità prevede tanto “moto”. Insomma, i prodotti del mood-food (che qualcuno più spirituale chiama soul-food) fanno bene ma se vogliamo essere felici, nel lungo periodo, non bisogna esagerare e soprattutto bisogna muoversi.

Se tutto questo è vero, la dieta mediterranea potrebbe essere al centro della politica strategica del nostro Paese anche nell’ottica di NEXT GENERATION EU, perché dieta mediterranea non è solo cibo ma anche life style, una tradizione antica ma evoluta e ancora attuale. Infatti, per vivere secondo i suoi dettami ad esempio bisognerebbe passeggiare un po' di più ed usare meno l’automobile: abituarsi a farlo tutti i giorni andrebbe in una delle direzioni auspicate dalla transizione ecologica, la mobilità sostenibile. Inoltre, uno dei segreti della dieta mediterranea che tra l’altro, come sostengono autorevoli scienziati, allunga la vita, è stare a contatto con la natura, vivere in contesti “tranquilli” il che è impossibile nelle città “moderne”. Dunque, come abbiamo scritto altre volte, invertendo l’ordine dei fattori, transizione ecologica imporrebbe a tutti noi di cambiare stile di vita: più moto e alimentazione possibilmente a km zero, perché più genuina e meno inquinante.

Tuttavia, in Italia da questo punto di vista alcune statistiche preoccupano se consideriamo, per esempio, che un bambino su 3 è obeso, proprio a causa del COVID (che ci ha immobilizzati a casa riducendo le possibilità di moto) e dei cibi spazzatura. 

Mentre i giovani possono essere il motore della transizione digitale - ed una nuova norma italiana stabilisce per esempio che con l’identità digitale dei nipoti (spid) sarà possibile ritirare on line anche i certificati dei nonni - chi spingerà i nostri ragazzi verso la transizione ecologica? Qualche passo è stato fatto e grazie agli incentivi nel 2020 sono state vendute 2 milioni di biciclette. Ma quanti sono i bambini, i ragazzi e gli insegnanti, che vanno a scuola in bici?

La Next Generation Eu richiede una alleanza generazionale (figli, genitori, nonni) ed istituzionale (enti pubblici e privati, scuola e famiglia) nella consapevolezza che bisogna guardare al passato per immaginare il futuro.

Arriveranno tanti soldi con il PNNR per la transizione ecologica e digitale e potranno aiutarci a cambiare la qualità e lo stile di vita ma dovremo essere bravi a spenderli e non sarà facile. Nel frattempo, però si è concluso un importante progetto di formazione che ha coinvolto giovani, professionisti e dirigenti pubblici. L’obiettivo è ambizioso e ci dà speranza: imparare ad utilizzare i fondi europei.

Ne abbiamo parlato con Luca Iovine e Raoul nella rubrica “Economia per tutti”.

Notizie del giorno

ti potrebbe interessare

Dopo tanti anni, è probabilmente arrivato il momento per un nuovo decreto autovelox. Vediamo in cosa consiste.
Ancora non sappiamo se anche Jack poteva salire su quella tavola in “Titanic”, ma vi sappiamo dire che è stata pagata tantissimo.