All’anagrafe sono Mohamed Lamine Saida (Simba La Rue) e Zaccaria Mouhib (Baby Gang) i due trapper -da milioni di follower sui social- condannati rispettivamente a 6 anni e 4 mesi e 5 anni e 2 mesi di reclusione al processo con rito abbreviato per la sparatoria avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, zona della movida milanese, in cui rimasero feriti due senegalesi. Condannati anche altri sei giovani, loro collaboratori, a pene fino a 5 anni e 8 mesi.
I giudici della settima sezione del tribunale di Milano hanno confermato l’impianto accusatorio dell’inchiesta coordinata dal pm Francesca Crupi e riconosciuto tutte le imputazioni contestate: dalla rapina alla rissa, lesioni gravi e porto di pistola, riqualificato come detenzione di arma clandestina. Il pm nel processo aveva messo in luce l’intento di sopraffazione del gruppo, che non ha rubato un borsello ai due senegalesi per bisogno di soldi, come testimoniano i loro contratti e cachet.
“Siamo cresciuti con l’ingiustizia, ora ci facciamo due risate” ha scritto Baby Gang dopo la sentenza in una storia sul suo profilo Instagram pubblicando anche una foto in cui mostra il dito medio. Mentre in una storia pubblicata da Simba La Rue si vede una immagine del carcere milanese di San Vittore ripresa dall’interno di un’auto. Ambedue i trapper, tra l’altro, non sono nuovi a questo genere di cose. Baby Gang, 22 anni, è stato già condannato a 4 anni e 10 mesi in primo grado per una rapina, mentre il 21enne La Rue a 4 anni nell’altro procedimento parallelo su di una “faida” tra gruppi di trapper che lo vedeva accusato di lesioni e rapina.