Riforma della scuola, introdotti latino, Bibbia e saghe nordiche. Valditara: “Non è una scuola sovranista”

Le proposte del Ministro dell'Istruzione Valditara per modificare i programmi scolastici italiani includono l'introduzione del latino alle scuole medie e lo studio di testi antichi alle elementari.

Le intenzioni di Valditara

Il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha presentato una serie di proposte per riformare i programmi scolastici, destinate a sollevare un dibattito tra educatori e politici. Tra le sue idee, spicca l’introduzione dello studio del latino nelle scuole medie, una materia che da tempo non occupa più un ruolo centrale nel panorama educativo italiano. Valditara ritiene che lo studio del latino possa aiutare gli studenti a sviluppare un forte pensiero critico e creativo, oltre a migliorare la conoscenza della propria lingua. Il latino, secondo il Ministro, agirebbe come un ponte culturale che potrebbe arricchire significativamente il bagaglio intellettuale degli studenti italiani.

La Bibbia e le saghe nordiche nelle scuole elementari

Accanto al latino per le scuole medie, Valditara propone di introdurre la lettura della Bibbia e delle saghe nordiche già nelle scuole elementari. Un aspetto rilevante di questa proposta è il tentativo di collegare i giovani studenti a temi ancestrali e mitologici che fanno parte della storia dell’umanità. La scelta di tali testi avrebbe, nelle intenzioni del Ministro, un duplice scopo: da una parte, favorire una maggiore comprensione della cultura occidentale e, dall’altra, stimolare l’interesse per le storie e le tradizioni antiche. Tuttavia, è proprio questo aspetto a suscitare discussioni tra coloro che temono una sovrapposizione tra educazione laica e temi religiosi.

“Non è una scuola sovranista”

Il ministro Valditara per la stesura dei nuovi programmi è stato affiancato, tra gli altri, dalla sottosegretaria Paola Frassinetti, dal maestro violinista Uto Ughi, dal presidente emerito dell’Accademia della Crusca, il linguista Claudio Marazzini, dalla prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano Flavia Vallone, dal latinista Andrea Balbo, dallo storico Ernesto Galli della Loggia e dal filologo e saggista Claudio Giunta. “Adesso si apre un grande dibattito con tutto il mondo della scuola, i corpi intermedi, le associazioni. A fine marzo dovremmo essere pronti con gli ultimi ritocchi perché le novità entrino in classe con l’anno scolastico 2026-27” ha dichiarato il Ministro che poi si è difeso dalle accuse di volere una scuola sovranista. “Scuola sovranista? Niente slogan facili. Il nostro obiettivo è una scuola seria, protesa in avanti e attenta all’educazione critica dei nostri ragazzi. La revisione delle indicazioni nazionali guarda a loro” ha dichiarato il ministro.

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