Il significato di Auschwitz nella memoria collettiva
Durante il suo discorso per il Giorno della Memoria, il presidente Sergio Mattarella ha ribadito l’importanza di ricordare Auschwitz come un “simbolo incancellabile della barbarie umana”. Ha sottolineato che la memoria di eventi così tragici non deve mai sbiadire per il bene delle generazioni future. Mattarella ha indicato il campo di concentramento come un monito perenne, un ricordo che deve spingere ognuno a combattere ogni forma di discriminazione e odio. “Non possiamo permettere che l’indifferenza e l’oblio prevalgano”, ha dichiarato il presidente, evidenziando la necessità di educare le giovani generazioni alla memoria storica e all’impegno civile.
Liliana Segre e la lotta contro l’odio
Il presidente ha inoltre ricordato le parole di Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e oggi senatrice a vita, sottolineando la sua costante lotta contro l’odio e l’indifferenza. Mattarella ha espresso ammirazione per il suo coraggio di condividere la propria testimonianza, anche in un periodo in cui, recentemente, è stata vittima di “insulti insopportabili”. Secondo Mattarella l’accoglienza e la comprensione fra i popoli sono strumenti fondamentali per prevenire il ripetersi di simili atrocità. Le testimonianze dei sopravvissuti non devono essere dimenticate ma, al contrario, devono rafforzare il legame tra presente e passato.
L’importanza della conoscenza storica
Concludendo il suo intervento, Mattarella ha posto l’accento sull’importanza della conoscenza storica. Ha invitato le istituzioni educative e culturali a fare ogni sforzo possibile per preservare la memoria dell’Olocausto, con l’obiettivo di formare cittadini consapevoli e responsabili. La storia, ha affermato il presidente, deve fungere da specchio per la società contemporanea, aiutandola a riconoscere i pericoli dell’intolleranza e della violenza. “La memoria è la nostra arma più potente contro l’ignoranza e il pregiudizio”, ha detto Mattarella, incoraggiando un impegno collettivo a ricordare e imparare dal passato per costruire un futuro di pace.