Una nuova eruzione dell’Etna si è verificata nella notte tra il 9 e il 10 agosto. Una bocca effusiva si è aperta a circa 3.000 metri di quota, generando una colata lavica che si dirige verso la Valle del Bove. Le autorità hanno disposto l’allerta arancione per il traffico aereo, mentre la Protezione civile segue l’evoluzione della situazione.
Nuova bocca effusiva e colata lavica
Secondo quanto riportato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), la nuova bocca effusiva si è aperta sul fianco nord del cratere sud-est dell’Etna. La colata lavica si sta muovendo in direzione della Valle del Bove. L’Ingv ha spiegato che «l’attività effusiva è accompagnata da un modesto incremento dell’ampiezza del tremore vulcanico». Al momento sembra che la colata abbia raggiunto una lunghezza di alcune centinaia di metri, senza però minacciare centri abitati.
Allerta arancione per i voli
A seguito dell’eruzione, l’Unità di crisi dell’aeroporto di Catania ha disposto l’allerta arancione per il traffico aereo. Secondo quanto comunicato dalla Sac, società di gestione dello scalo, «l’attività vulcanica viene costantemente monitorata e al momento non si registrano particolari criticità per i voli». Tuttavia, le autorità raccomandano ai passeggeri di verificare lo stato del proprio volo prima di recarsi in aeroporto. La Protezione civile regionale ha confermato che la situazione è sotto controllo, ma resta alta l’attenzione per eventuali sviluppi.
Monitoraggio e precauzioni
L’Ingv continua a monitorare costantemente l’attività dell’Etna. Secondo quanto riferito dagli esperti, «l’evoluzione del fenomeno viene seguita in tempo reale attraverso la rete di sorveglianza». Le autorità invitano la popolazione a non avvicinarsi alle aree interessate dalla colata lavica. La Protezione civile ha ribadito che «al momento non si segnalano danni a persone o cose».