Le Bandiere Blu 2025 sono state assegnate, confermando la Liguria e la Puglia come le regioni con il maggior numero di riconoscimenti. La Calabria ha sorpassato la Campania, ottenendo un numero maggiore di Bandiere Blu rispetto agli anni precedenti. Questo riconoscimento premia le spiagge e gli approdi turistici che si distinguono per qualità delle acque, servizi offerti e gestione ambientale.
Liguria e Puglia in testa
La Liguria si conferma al vertice con il maggior numero di Bandiere Blu assegnate, 33. Le sue spiagge continuano a essere apprezzate per la qualità delle acque e i servizi offerti ai turisti. La Puglia mantiene la seconda posizione di rilievo con 27, grazie alle sue coste incontaminate e alla capacità di attrarre visitatori da tutto il mondo. La regione ha investito molto in infrastrutture e servizi per migliorare l’esperienza turistica, ottenendo così un numero significativo di riconoscimenti.
Calabria supera la Campania
La Calabria ha registrato un incremento nel numero di Bandiere Blu, ora 23, superando la Campania, ferma a 20. Questo risultato è stato accolto con entusiasmo dalle autorità locali, che vedono in questo riconoscimento un’opportunità per promuovere ulteriormente il turismo nella regione. Il miglioramento delle infrastrutture e l’attenzione alla sostenibilità ambientale hanno giocato un ruolo chiave nel raggiungimento di questo traguardo. La Campania, pur avendo perso alcune posizioni, continua a vantare spiagge di alta qualità, ma dovrà lavorare per recuperare il terreno perduto.
Benefici per l’entroterra
Il riconoscimento delle Bandiere Blu non si limita solo alle località costiere, ma porta benefici anche all’entroterra. Secondo Coldiretti, un terzo degli agriturismi si trova in province costiere, e il riconoscimento delle spiagge contribuisce a incrementare il turismo anche in queste aree. Le località che ottengono la Bandiera Blu vedono spesso un aumento delle presenze turistiche, che si traduce in un impulso positivo per l’economia locale. Questo fenomeno è particolarmente evidente in regioni come la Toscana, dove il turismo costiero si intreccia con quello rurale, creando nuove opportunità per le attività agricole e ricettive.