Michele Rech, in arte Zerocalcare, è approdato alla Mostra del Cinema di Venezia in veste insolita: non da autore di serie animate o graphic novel, ma come critico per raccontare i film in programma. E, fedele al suo stile diretto, non ha risparmiato giudizi taglienti.
Il film di Baumbach con Clooney: “Non me ne frega un caz*o”
Tra le prime visioni c’è stato il nuovo lavoro di Noah Baumbach, con George Clooney protagonista. L’attore interpreta un padre che viaggia per l’Europa nel tentativo di ricucire il rapporto con la figlia. Una storia di tormenti esistenziali che, però, non ha convinto Zerocalcare:
“Baumbach scrive benissimo, è brillante. Ma a me de senti sempre ste storie dei problemi de questi ‘troppo ricco, troppo famoso, troppo popolare’ non me ne frega un caz*o”.
Una critica che nasce dall’esperienza personale di chi viene da una realtà periferica e fatica a empatizzare con drammi di privilegiati.
La folgorazione per Lanthimos
Cambio radicale di registro con Bugonia, il nuovo film di Yorgos Lanthimos con Emma Stone. Qui l’entusiasmo di Zerocalcare esplode:
“È ‘na cazzo di bomba atomica, regà!”.
Il film racconta il rapimento di una manager da parte di due complottisti convinti che sia un’aliena. Una trama surreale che, secondo l’autore romano, riesce a restituire il senso del nostro tempo:
“Questo è il periodo più scemo della storia dell’umanità, e anche il modo in cui rispondiamo ai problemi è scemo uguale”.
Un giudizio che ribalta la sua delusione passata per Kind of Kindness, sempre di Lanthimos, accusato di avergli “rubato tre ore di vita”. Stavolta, dice, “sono ancora in credito di un’ora”.
Tra scetticismo e passione
Il linguaggio rimane quello tipico di Zerocalcare: diretto, romano, capace di smontare il glamour dei festival con ironia e schiettezza. Anche a Venezia, dove spesso le voci dominanti sono quelle delle star, il suo sguardo “da fuori” ha portato una prospettiva diversa, a metà tra sarcasmo e autenticità.