So cosa hai fatto: il ritorno del cult horror tra nostalgia e nuove generazioni

Il nuovo capitolo della saga 'So cosa hai fatto' cerca di bilanciare elementi nostalgici con un approccio moderno, ma le opinioni della critica sono contrastanti.

Il nuovo capitolo della saga horror “So cosa hai fatto” è arrivato nelle sale italiane il 16 luglio 2025, diretto da Jennifer Kaytin Robinson. Il film riprende la storia di un gruppo di amici che, dopo aver causato un incidente mortale, decidono di mantenere il segreto. Un anno dopo, vengono perseguitati da un misterioso assassino che sembra conoscere il loro oscuro passato. Il cast include Madelyn Cline, Chase Sui Wonders, Sarah Pidgeon, Jonah Hauer-King e Tyriq Withers, con il ritorno di Jennifer Love Hewitt e Freddie Prinze Jr. nei ruoli di Julie James e Ray Bronson.

Trama e personaggi: un mix di vecchio e nuovo

La storia si svolge a Southport, Carolina del Nord, durante le celebrazioni del 4 luglio. Dopo una festa, un gruppo di amici provoca accidentalmente un incidente mortale. Decidono di mantenere il segreto, ma un anno dopo iniziano a ricevere messaggi minacciosi che rivelano la conoscenza del loro crimine. Il film introduce nuovi personaggi interpretati da giovani attori emergenti, mentre i protagonisti originali, Julie e Ray, tornano come figure adulte che cercano di aiutare i giovani a sfuggire all’assassino. 

Accoglienza critica: opinioni contrastanti

La critica ha espresso pareri discordanti sul film. Alcuni recensori hanno apprezzato il tentativo di combinare elementi nostalgici con un approccio moderno, mentre altri hanno criticato la mancanza di originalità e la prevedibilità della trama. 

Conclusione: un sequel tra nostalgia e rinnovamento

“So cosa hai fatto” del 2025 cerca di bilanciare la nostalgia per il film originale con l’introduzione di nuovi elementi per attrarre una nuova generazione di spettatori. Nonostante il ritorno di volti noti e l’introduzione di nuovi personaggi, il film ha ricevuto un’accoglienza mista, con alcuni che apprezzano l’omaggio all’originale e altri che criticano la mancanza di innovazione. 

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