“Se mi lasci ti cancello” e “La città incantata” tra i migliori film del XXI secolo

Il New York Times ha recentemente stilato classifiche dei migliori film del XXI secolo, incoronando "Se mi lasci ti cancello" come miglior film di fantascienza e "La città incantata" come miglior film d'animazione.

Il New York Times ha recentemente pubblicato una serie di classifiche sui migliori film del XXI secolo. Tra questi, spiccano “Se mi lasci ti cancello” e “La città incantata”, rispettivamente riconosciuti come il miglior film di fantascienza e il miglior film d’animazione del secolo.

“Se mi lasci ti cancello” eletto miglior film di fantascienza

Il quotidiano statunitense ha incoronato “Se mi lasci ti cancello” (titolo originale “Eternal Sunshine of the Spotless Mind”) come il miglior film di fantascienza del XXI secolo. Diretto da Michel Gondry e scritto da Charlie Kaufman, Se mi lasci ti cancello è un film che mescola romanticismo, fantascienza e dramma psicologico. Il titolo originale, Eternal Sunshine of the Spotless Mind, è tratto da un verso del poeta Alexander Pope, e richiama il desiderio di cancellare il dolore tramite l’oblio. Il film inizia con Joel Barish (Jim Carrey), un uomo introverso e malinconico, che decide di saltare il lavoro e si reca in treno a Montauk, una cittadina costiera. Qui incontra Clementine Kruczynski (Kate Winslet), una donna eccentrica dai capelli colorati. I due sembrano attratti l’uno dall’altra, ma lo spettatore scopre presto che si sono già conosciuti e innamorati in passato. Joel scopre infatti che Clementine si è sottoposta a un trattamento presso la clinica Lacuna Inc., che consente di cancellare selettivamente ricordi dolorosi. Dopo la fine della loro relazione, Clementine ha scelto di eliminare dalla propria memoria ogni traccia di Joel. Ferito, Joel decide di fare lo stesso. Da qui si sviluppa il cuore narrativo del film: il processo di cancellazione dei ricordi di Clementine dalla mente di Joel, raccontato in una lunga sequenza onirica e non lineare, che si svolge quasi interamente all’interno del suo subconscio. Man mano che i ricordi vengono eliminati uno a uno – dal primo incontro alla fine del rapporto – Joel rivive i momenti belli e brutti della loro storia. A poco a poco, si rende conto di non voler perdere quei ricordi, anche se dolorosi. Inizia così a nascondere mentalmente Clementine in ricordi ai quali lei non apparteneva, nel tentativo di sfuggire al processo. Questo viaggio emotivo all’interno della mente si intreccia con le vicende del personale della clinica: Patrick (Elijah Wood), che usa i ricordi rubati di Joel per sedurre Clementine; Mary (Kirsten Dunst), assistente che scopre di essersi fatta cancellare la memoria per dimenticare una relazione con il dottor Mierzwiak (Tom Wilkinson). Alla fine, Joel e Clementine si incontrano di nuovo, ignari del loro passato, ma trovano le registrazioni lasciate prima della cancellazione. Ascoltandole, sentono le loro lamentele e critiche reciproche. Nonostante tutto, decidono di provare ancora, accettando le imperfezioni e i rischi del dolore. Il film esplora il valore del ricordo, anche quando è fonte di sofferenza, e suggerisce che la memoria è parte integrante dell’identità. Cancellarla non porta alla felicità, ma all’alienazione. L’amore, come la memoria, è fragile ma autentico, e merita di essere vissuto, nonostante tutto.

“La città incantata” domina l’animazione del XXI secolo

Nella categoria dell’animazione, “La città incantata” di Hayao Miyazaki è stato riconosciuto come il miglior film d’animazione del XXI secolo. La città incantata (Sen to Chihiro no kamikakushi, 2001), capolavoro di Hayao Miyazaki prodotto dallo Studio Ghibli, è un film di animazione giapponese che ha conquistato pubblico e critica a livello mondiale, vincendo l’Orso d’Oro a Berlino e l’Oscar come miglior film d’animazione nel 2003. È una storia di formazione ricca di simbolismi, influenze shintoiste e riferimenti alla cultura giapponese, ma anche un racconto universale sulla crescita e la resilienza. La protagonista è Chihiro, una bambina di dieci anni timorosa e capricciosa. Durante un trasloco con i genitori verso una nuova città, si ritrovano in un luogo misterioso simile a un parco abbandonato. I genitori, incuriositi da un banchetto lasciato incustodito, iniziano a mangiare senza permesso, ma vengono trasformati in maiali. Chihiro si trova così catapultata in un mondo soprannaturale, dove spiriti, dèi e creature magiche convivono in un’enorme casa da bagno gestita dalla strega Yubaba. Chihiro deve trovare un modo per sopravvivere e liberare i suoi genitori. Assume un nuovo nome, Sen, e inizia a lavorare nella casa da bagno, imparando a cavarsela in un mondo popolato da creature inquietanti e meravigliose. Tra queste c’è Haku, un ragazzo-mago che la aiuta e che nasconde un misterioso legame con il passato di Chihiro. Nel suo percorso, Chihiro affronta varie prove: accoglie lo spirito puzzolente di un fiume, libera il devastante spirito Senza Volto, si oppone a Yubaba, e infine intraprende un viaggio per salvare Haku. Grazie al coraggio, all’ingegno e alla gentilezza, Chihiro riesce a riscoprire il suo vero nome e il proprio valore. La storia si conclude con Chihiro che riesce a rompere l’incantesimo, salvare i genitori e tornare nel mondo reale. Ma qualcosa in lei è cambiato: non è più la bambina insicura di prima, ma una giovane consapevole, pronta ad affrontare nuove sfide. Il film è una metafora potente della crescita e del passaggio dall’infanzia all’età adulta. Il mondo degli spiriti rappresenta il caos dell’ignoto, ma anche la possibilità di rinascita. Miyazaki racconta con poesia e profondità il potere della memoria, dell’identità e della gentilezza in un mondo che spesso cerca di cancellarli.

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