Proiezione speciale de “La voce di Hind Rajab” al Cinema Adriano di Roma

Evento al Cinema Adriano con la proiezione del film "La voce di Hind Rajab", seguito da un dibattito con Maddalena Oliva, Francesca Albanese e l'attrice Clara Khoury.

Mercoledì 1 ottobre, al Cinema Adriano di Roma, si è tenuta una proiezione speciale del film “La voce di Hind Rajab”. L’evento è stato organizzato dal Fatto Quotidiano in collaborazione con Francesca Albanese, Relatrice speciale ONU sui Territori palestinesi occupati, e I Wonder Pictures. Il film, diretto da Kaouther Ben Hania, ha ricevuto il Leone d’Argento all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. 

Il film “La voce di Hind Rajab”

“La voce di Hind Rajab” racconta la storia vera di una bambina palestinese di sei anni, intrappolata in un’auto sotto il fuoco a Gaza, che implora aiuto attraverso una chiamata alla Mezzaluna Rossa. I soccorritori cercano disperatamente di localizzarla e inviare un’ambulanza, mantenendo il contatto telefonico con lei fino a quando la comunicazione si interrompe. Il film utilizza la registrazione originale della voce della bambina, offrendo una testimonianza diretta e toccante degli eventi. 

Dibattito post-proiezione

Dopo la proiezione, si è svolto un dibattito moderato da Maddalena Oliva, vicedirettrice del Fatto Quotidiano. Hanno partecipato Francesca Albanese e l’attrice Clara Khoury, che nel film interpreta la psicologa della Mezzaluna Rossa Palestinese. Durante l’incontro, Albanese ha sottolineato l’importanza di mobilitarsi e agire concretamente per affrontare le crisi umanitarie. Khoury ha evidenziato come il film rappresenti le tragiche realtà quotidiane a Gaza, raccontando storie che emergono dalla Mezzaluna Rossa palestinese. 

Reazioni del pubblico e importanza dell’evento

L’evento ha registrato una notevole partecipazione di pubblico, segno tangibile dell’interesse e della crescente sensibilità verso le delicate tematiche affrontate dal film. La sala gremita e l’attenzione mostrata durante la proiezione hanno confermato quanto il cinema, quando si fa strumento di consapevolezza, possa ancora generare un impatto profondo.

La proiezione, seguita da un dibattito aperto e partecipato, ha rappresentato molto più di una semplice visione collettiva: è stata un’occasione concreta per riflettere sulle condizioni drammatiche vissute dai civili nelle zone di conflitto, spesso dimenticati dalle cronache, ma al centro di crisi umanitarie sempre più diffuse e complesse.

Attraverso testimonianze, interventi di esperti e il contributo di associazioni presenti sul territorio, la serata ha invitato a una riflessione collettiva sull’urgenza di promuovere la pace, la giustizia e i diritti umani. Un messaggio forte e necessario, in un momento storico in cui l’azione condivisa — tra istituzioni, cittadini e comunità artistiche — può fare la differenza nel costruire consapevolezza e, forse, anche cambiamento.

L’evento si è concluso tra lunghi applausi e uno scambio sentito tra pubblico e relatori, lasciando un segno che va oltre la singola serata: la cultura può ancora scuotere le coscienze e ispirare azioni concrete.

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