Mostra del Cinema di Venezia, Gianfranco Rosi presenta ‘Sotto le nuvole’

Il regista Gianfranco Rosi presenta alla Mostra del Cinema di Venezia il suo nuovo documentario 'Sotto le nuvole', un'opera in bianco e nero che esplora le memorie e le realtà delle zone vesuviane.

Gianfranco Rosi presenta alla Mostra del Cinema di Venezia il suo ultimo lavoro, “Sotto le nuvole”. Questo documentario in bianco e nero esplora le memorie e le realtà delle zone vesuviane, offrendo uno sguardo profondo sulla vita ai piedi del vulcano.

Un viaggio tra memoria e presente

“Sotto le nuvole” si addentra nelle aree circostanti il Vesuvio, tra cui i Campi Flegrei e Pompei, per raccontare storie di vita quotidiana e memorie storiche. Il film presenta personaggi come un maestro di strada che insegna ai bambini, forze dell’ordine che inseguono tombaroli, archeologi giapponesi che raccolgono semi e ossa, marinai siriani che approdano con carichi di grano ucraino e vigili del fuoco che assistono gli abitanti impauriti dalle scosse sismiche. Rosi ha dichiarato: “Per 3 anni ho girato e montato in modo parallelo, senza sceneggiatura, con un’idea iniziale. Tutti intorno a me sanno che ci sarà un inizio e una fine, nessuno sa cosa ci sarà dentro”. 

La scelta del bianco e nero

Il regista ha optato per il bianco e nero come scelta narrativa, affermando: “Girando in bianco e nero può sembrare provocatorio nella città del sole: una scelta che diventa forte elemento narrativo e costringe a vedere le cose in modo diverso e a trasformare la realtà”. Questa decisione mira a offrire una visione più autentica e universale delle storie raccontate, eliminando le distrazioni cromatiche e concentrandosi sull’essenza delle immagini.

Un titolo ispirato a Cocteau

Il titolo “Sotto le nuvole” trae ispirazione da una lettera di Jean Cocteau alla madre, in cui descriveva il Vesuvio come il creatore di tutte le nuvole del mondo. Rosi ha spiegato: “Questo dà un senso di universalità”. Il film si propone di essere una macchina del tempo che collega passato e presente, mostrando come le memorie del sottosuolo possano influenzare la realtà contemporanea.

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