“L’isola degli idealisti” di Elisabetta Sgarbi: un viaggio tra letteratura e cinema

Il nuovo film di Elisabetta Sgarbi, "L'isola degli idealisti", tratto dal romanzo di Giorgio Scerbanenco, esplora le dinamiche familiari e sociali degli anni Sessanta.

“L’isola degli idealisti” è il nuovo film diretto da Elisabetta Sgarbi, ispirato all’omonimo romanzo di Giorgio Scerbanenco. Ambientato negli anni Sessanta, il film racconta la storia della famiglia Reffi, la cui tranquillità viene sconvolta dall’arrivo di due giovani ladri in fuga. Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nel 2024, il film è uscito nelle sale italiane l’8 maggio 2025.

Trama e personaggi principali

La vicenda si svolge su un’isola dove vive la famiglia Reffi: Antonio, un anziano ex direttore d’orchestra interpretato da Renato Carpentieri, e i suoi due figli, Carla (Michela Cescon), scrittrice di successo, e Celestino (Tommaso Ragno), ex medico con la passione per la filosofia e la matematica. La loro routine viene interrotta dall’arrivo di Beatrice Navi (Elena Radonicich) e Guido Cenere (Renato De Simone), due giovani ladri in fuga dalla polizia. Scoperti dai padroni di casa, Celestino propone un patto: non denunciarli a condizione che rimangano sull’isola per essere rieducati. Tuttavia, le dinamiche che si instaurano porteranno a esiti inaspettati.

Produzione e ispirazione letteraria

Il film è stato scritto da Elisabetta Sgarbi insieme a Eugenio Lio e prodotto da Bibi Film e Betty Wrong con Rai Cinema. Le riprese si sono concluse nel marzo 2024. “L’isola degli idealisti” è tratto dall’omonimo romanzo di Giorgio Scerbanenco, pubblicato postumo nel 2018 da La Nave di Teseo. Sgarbi ha dichiarato: “Ho cercato di restituire l’atmosfera e le tensioni del romanzo, mantenendo intatta la complessità dei personaggi e delle loro relazioni”. 

Riflessioni sul cinema contemporaneo

Tommaso Ragno, interprete di Celestino, ha espresso preoccupazione per la situazione attuale del cinema: “Attenti alla crisi del cinema. Non è un passatempo, è parte di noi”. Ha sottolineato l’importanza di preservare il valore culturale e sociale del cinema, invitando a una riflessione sul suo ruolo nella società contemporanea.

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