Un ritratto di Mauro Corona
La vita straordinaria di Mauro Corona, scrittore, alpinista e scultore friulano, sarà presto raccontata nel documentario “La mia vita finché capita”, diretto dal regista milanese Niccolò Maria Pagani. Il film, prodotto da Ushuaia Film e distribuito da Wanted Cinema, verrà presentato in anteprima al 73° Trento Film Festival nella sezione non competitiva “Anteprime” e sarà proiettato nelle sale italiane dal 5 al 7 maggio 2025. Il documentario offre un ritratto intimo e profondo di Mauro Corona, esplorando i momenti salienti della sua esistenza: dalle scalate audaci alle opere scultoree, fino ai romanzi che lo hanno reso celebre in tutta Italia. Per realizzare questo progetto, il regista Pagani ha trascorso diversi mesi a Erto, paese natale della famiglia Corona, immergendosi nell’ambiente che ha forgiato l’uomo e l’artista. La narrazione del film è arricchita dalla voce dell’attore Giancarlo Giannini, mentre tra i protagonisti figurano personalità di spicco come gli scrittori Erri De Luca e Davide Van De Sfroos, e i musicisti Piero Pelù e Omar Pedrini, quest’ultimo autore delle musiche originali. Questi contributi offrono testimonianze preziose sul rapporto personale e professionale con Corona, delineando un quadro completo della sua figura poliedrica.
L’ispirazione
Il film trae ispirazione dal romanzo “Le altalene” di Corona, utilizzando estratti dell’opera per scandire il racconto cinematografico. Con una durata di 70 minuti, il documentario si propone non solo come una biografia, ma anche come una riflessione sui temi cari all’autore, quali la tutela dell’ambiente, le sfide del mondo moderno e il profondo legame con la montagna. Mauro Corona ha espresso entusiasmo per il progetto, dichiarando: “Mesi di lavoro, organizzazione, riprese, arrabbiature, grattacapi, strette di mano, abbracci, soddisfazioni. Finalmente è tutto pronto per presentarvi questo bellissimo progetto”.
La presentazione
La scelta di presentare il documentario al Trento Film Festival è particolarmente significativa, considerando l’importanza della rassegna nel panorama del cinema di montagna. Successivamente, la distribuzione nelle sale italiane per soli tre giorni sottolinea l’evento come un’occasione imperdibile per gli appassionati della cultura alpina e della letteratura contemporanea.
Conclusioni
La vita di Mauro Corona è stata già oggetto di attenzione cinematografica in passato. Nel 1995, ad esempio, è stato realizzato il documentario “L’uomo di legno”, che esplorava la sua figura di alpinista e scultore. Tuttavia, “La mia vita finché capita” si distingue per l’approccio intimo e la partecipazione di figure di spicco della cultura italiana, offrendo una prospettiva inedita sulla complessa personalità di Corona. In conclusione, “La mia vita finché capita” rappresenta un’opportunità unica per approfondire la conoscenza di Mauro Corona, un uomo che ha saputo intrecciare arte, letteratura e montagna in un’esistenza fuori dall’ordinario. Il documentario promette di offrire agli spettatori uno sguardo autentico e coinvolgente sulla vita e le passioni di uno dei personaggi più affascinanti del panorama culturale italiano.