“La città proibita”: il nuovo film di Gabriele Mainetti conquista il pubblico

Il regista Gabriele Mainetti torna al cinema con "La città proibita", un film che promette di stupire e coinvolgere.

Gabriele Mainetti, già acclamato per “Lo chiamavano Jeeg Robot” e “Freaks Out”, torna sul grande schermo con “La città proibita”, un film che fonde abilmente azione, arti marziali e melodramma, ambientato in una Roma multietnica. La pellicola, uscita nelle sale italiane il 13 marzo 2025, ha rapidamente conquistato l’attenzione del pubblico e della critica.

Trama e ambientazione

La storia segue Mei, una giovane cinese esperta di arti marziali, interpretata da Yaxi Liu, nota per il suo ruolo di stuntwoman di “Mulan” nel live-action della Disney. Mei arriva a Roma alla ricerca della sorella scomparsa, immergendosi nel sottobosco criminale della capitale. Durante la sua missione, incontra Marcello, un cuoco romano interpretato da Enrico Borello, che gestisce il ristorante di famiglia insieme alla madre Lorena, interpretata da Sabrina Ferilli. Marcello si innamora di Mei e decide di aiutarla nella sua pericolosa ricerca, affrontando insieme a lei sfide che metteranno alla prova il loro coraggio e la loro determinazione.

Produzione e scelte stilistiche

Le riprese del film sono iniziate nel maggio 2023 a Roma, con il titolo provvisorio “Kung-fu all’amatriciana”, e si sono concluse nel luglio dello stesso anno. La produzione ha visto la collaborazione di Wildside, Goon Films e Piper Film, con un budget stimato di 16,9 milioni di euro. Mainetti ha scelto di ambientare la storia in una Roma contemporanea, mettendo in luce la convivenza di diverse culture e comunità. Questa scelta ha permesso di esplorare tematiche attuali come l’integrazione e la diversità, offrendo al contempo sequenze d’azione ispirate al cinema di arti marziali. 

Cast e interpretazioni

Oltre ai protagonisti Yaxi Liu ed Enrico Borello, il film vanta un cast di alto livello. Marco Giallini interpreta Annibale, un antagonista carismatico che rappresenta una minaccia sia per Mei che per Marcello. Sabrina Ferilli offre una performance intensa nel ruolo di Lorena, madre protettiva e figura centrale nella vita di Marcello. Luca Zingaretti veste i panni di Alfredo, padre di Marcello, la cui assenza ha segnato profondamente la famiglia. Chunyu Shanshan completa il cast principale nel ruolo di Mr. Wang, un personaggio enigmatico legato al passato di Mei. 

Accoglienza critica

La critica ha accolto positivamente “La città proibita”, lodando la capacità di Mainetti di mescolare generi diversi e di portare una ventata di freschezza nel panorama cinematografico italiano. Secondo Panorama, il regista “dimostra di saper ancora sorprendere e fare buoni film”, sottolineando come Mainetti osi sperimentare con successo. FilmPost evidenzia come pochi, nel panorama italiano, abbiano “il coraggio di osare traducendo le proprie ambizioni in maniera così schietta e personale”, riconoscendo la capacità del regista di sperimentare con i generi e le contaminazioni. Anche TVSerial.it sottolinea la combinazione di “amore, melodramma, vendetta tarantiniana e kung fu nella Roma multietnica”, definendo il film una sfida al mainstream del cinema italiano attuale.

Tematiche e messaggio

Il film affronta tematiche profonde come l’integrazione culturale, la ricerca dell’identità e la forza dei legami familiari. La scelta di ambientare la storia in una Roma multietnica permette di riflettere sulla convivenza di diverse culture e sulle sfide che ne derivano. La determinazione di Mei nella ricerca della sorella e il supporto incondizionato di Marcello rappresentano un messaggio di speranza e resilienza. Come sottolineato da Cinematographe.it, il film si muove “in bilico tra azione, dramma, umorismo e apertura al cambiamento”, offrendo una narrazione coinvolgente e attuale. 

Conclusione

“La città proibita” segna un ulteriore passo avanti nella filmografia di Gabriele Mainetti, confermando la sua capacità di innovare e sorprendere. La combinazione di una trama avvincente, personaggi ben delineati e una regia audace ha conquistato sia il pubblico che la critica, rendendo il film una delle opere più interessanti del panorama cinematografico italiano contemporaneo.

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