Keira Knightley vorrebbe mettere il copyright al suo volto per proteggersi dall’Intelligenza Artificiale

Sull'onda dello sciopero di attori e sceneggiatori, Keira Knightley ha espresso tutta la sua preoccupazione verso l'avanzamento tecnologico.

Le parole dell'attrice britannica

Negli Stati Uniti tiene banco lo sciopero del sindacato degli attori insieme a quello degli sceneggiatori, e anche Keira Knightley ha voluto dire la sua. Il movimento di protesta, lo ricordiamo, è nato seguendo due direttrici. La prima riguarda le royalty sulla fruizione dei prodotti tramite lo streaming online. Sull'argomento si è espresso di recente Aaron Paul, ovvero il famoso Jesse Pinkman di Breaking Bad, serie capolavoro che ancora ha un gran numero di spettatori, nonostante sia stata conclusa dieci anni fa.

"Non ricevo un soldo da Netflix per Breaking Bad. È assurdo. I servizi di streaming devono sapere che se la sono cavata fino ad ora senza pagare le persone, ma ora è il momento di fare i conti" ha sbottato l'attore.

Un'altra preoccupazione dei sindacati è relativa all'uso dell'Intelligenza Artificiale, con la sua capacità di riprodurre le voci e i visi delle celebrità. Per ora, molte attenzioni sono rivolte verso il doppiaggio, perché ormai con l'Intelligenza Artificiale è semplicissimo far "dire" alle star delle frasi che in realtà non hanno mai pronunciato. Ma ora l'attenzione si concentra anche sui volti, perché la tecnologia deepfake è sempre più precisa.

Così, Keira Knightley sta pensando di prendere una decisione storica. "Non so a che punto sia, so solo che è questa la trattativa. Ma immagino che il prossimo passo sarà quello di mettere sotto copyright la mia faccia." 

L'attrice di Pirati dei Caraibi ha poi spiegato: "L’Intelligenza Artificiale ha il potenziale per essere catastrofica e spero che i governi intervengano e la regolamentino." In effetti l'avanzamento dell'Intelligenza Artificiale è inarrestabile, e può portare alla produzione di una serie di fake news. Hollywood inizia a difendersi.

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