“Good Boy”, opera prima del regista americano Ben Leonberg, ha inaugurato la sezione Alice nella città alla Festa del Cinema di Roma. Il film racconta una storia di fantasmi attraverso le sensazioni del cane Indy, un retriever che percepisce presenze inquietanti nella casa in cui vive con il suo padrone Todd. Girato quasi interamente in casa dal regista e dalla moglie produttrice Kari Fischer, il film ha per protagonista il loro vero cane, Indy, addestrato per tre anni a “recitare” con una naturalezza disarmante.
Un horror dal punto di vista canino
“Good Boy” si distingue per la sua narrazione unica, adottando il punto di vista di Indy, il cane del regista. La storia segue Todd, interpretato da Shane Jensen, che si trasferisce nella vecchia casa di famiglia dopo una malattia. Indy percepisce presenze inquietanti che sfuggono alla percezione umana, trasformando la classica ghost story in una parabola sull’amicizia, la paura e la fedeltà.
La genesi del progetto
L’idea di “Good Boy” nasce dall’osservazione dei comportamenti dei cani. Leonberg ha dichiarato: “Penso che chiunque abbia avuto un cane, o sia stato con un cane per un po’, si sia chiesto almeno una volta perché fissi un angolo vuoto o perché cominci ad abbaiare nel cuore della notte”. Questa riflessione ha portato il regista a esplorare cosa significhi vivere in una casa infestata dal punto di vista di un cane.
La lavorazione del film
La produzione di “Good Boy” è durata oltre tre anni, con riprese effettuate per poche ore al giorno. Leonberg ha spiegato: “Non l’abbiamo addestrato con premi o trucchi: abbiamo semplicemente imparato a essere pronti a filmarlo nel momento giusto”. Questo approccio ha permesso di catturare la naturalezza di Indy, rendendolo il fulcro emotivo del film.
“Good Boy” ha ricevuto recensioni positive, con una percentuale di gradimento superiore al 90% su Rotten Tomatoes. Il film è stato elogiato per la sua originalità e per l’efficace utilizzo del punto di vista animale nel genere horror.