Ethan Hawke è arrivato al Lido per introdurre il regista Peter Weir che è stato premiato con il Leone d’Oro alla carriera. L’attore americano ha poi preso parte ad una masterclass con giovani spettatori ed ha ricordato la sua prima volta alla Mostra del Cinema di Venezia:
“Avevo 18 anni quando venni qui la prima volta, Venezia per me significa L’attimo fuggente. Fu un’esperienza incredibile, si sentiva la risposta e l’incantesimo che il film aveva fatto al pubblico, Peter Weir era ed è ancora oggi uno dei veri pochi artigiani e maestri: imparare da lui è stato una grande lezione”
Regista, scrittore ed anche produttore, Ethan Hawke ha recitato in oltre 90 film in carriera ed ha debuttato da giovane con Joe Dante, il grande maestro dell’horror a Hollywood:
“Joe Dante è stata un insegnante incredibile, per lui non esiste cultura alta e bassa, ama allo stesso modo il cinema, i fumetti, i romanzi pulp. Crescendo con lui ho imparato che l’horror poteva essere una metafora per la guerra in Vietnam, ci faceva vedere film e ci spiegava come erano fatti, ha cambiato il nostro sguardo sul cinema”.
Se per lui Dante e Weir sono stati maestri di cinema, è però con il regista Richard Linklater che ha creato un rapporto professionale basato sull’amicizia: “Grazie a lui ho capito la superficialità del successo e questo ti aiuta a non considerare l’insuccesso come una tragedia”.
E quando gli viene chiesto se crede in quei progetti per i quali registi e produttori sono disposti a sborsare di tasca propria per la realizzazione, Ethan Hawke risponde con convinzione:
“Io amo l’idea che Coppola abbia venduto i vigneti per fare il suo film. Cerchi di trovare un equilibrio tra essere un professionista oculato e mantenere alta la tua passione. Devo occuparmi dei miei figli e della loro assicurazione sanitaria, ma voglio essere un cineasta pronto a vendere la propria casa per fare il film del cuore”.