Il film “Death of a Unicorn”, diretto da Alex Scharfman e prodotto da A24, ha catturato l’attenzione del pubblico non solo per la sua trama originale e il cast stellare, ma anche per le suggestive location che fanno da sfondo alla narrazione. Girato interamente in Ungheria, il film sfrutta le bellezze naturali e architettoniche del paese per creare un’atmosfera unica che fonde mistero e natura selvaggia.
Ungheria: il cuore pulsante del film
La scelta dell’Ungheria come location principale non è casuale. Il paese offre una varietà di paesaggi che spaziano dalle fitte foreste ai castelli medievali, passando per laghi cristallini e montagne maestose. Questa diversità ha permesso al regista di ambientare le diverse scene del film in contesti visivamente affascinanti e coerenti con l’atmosfera surreale della storia. Le riprese sono iniziate nel luglio 2023 e, nonostante lo sciopero della SAG-AFTRA, la produzione ha potuto proseguire grazie al fatto che A24 non fa parte dell’Alleanza dei Produttori di Film e Televisione (AMPTP).
Budapest e dintorni: tra storia e modernità
La capitale ungherese, Budapest, con la sua architettura storica e i suoi paesaggi urbani, ha fornito lo sfondo perfetto per alcune delle scene più iconiche del film. Le sue strade acciottolate, i ponti sul Danubio e gli edifici storici hanno contribuito a creare un contrasto affascinante tra il mondo reale e gli elementi fantastici della trama.
Le foreste ungheresi: un regno incantato
Le foreste dell’Ungheria, dense e misteriose, hanno giocato un ruolo fondamentale nel film, rappresentando il luogo in cui i protagonisti si imbattono nell’unicorno. Questi boschi, con la loro vegetazione lussureggiante e la luce filtrata tra gli alberi, hanno creato un’atmosfera magica e inquietante, ideale per le scene più intense e drammatiche.
Esperienze fuori dal set: un cast in sintonia con la natura
Durante le pause dalle riprese, il cast ha avuto l’opportunità di esplorare le bellezze naturali dell’Ungheria. Téa Leoni ha raccontato di un’avventura in e-bike con Jenna Ortega e Paul Rudd, durante la quale Rudd ha eseguito un salto spettacolare su un burrone, paragonato a scene di film come “E.T.” e “Free Willy”. Queste esperienze hanno contribuito a rafforzare il legame tra gli attori e a creare un ambiente di lavoro positivo e collaborativo.
Un viaggio tra realtà e fantasia
“Death of a Unicorn” non è solo un film che racconta una storia originale e coinvolgente, ma è anche un viaggio attraverso paesaggi mozzafiato che amplificano le emozioni e i temi della narrazione. Le location ungheresi, con la loro bellezza e il loro fascino, sono parte integrante del successo del film, offrendo agli spettatori un’esperienza visiva indimenticabile. In un’epoca in cui molte produzioni si affidano agli effetti speciali e ai set digitali, “Death of a Unicorn” dimostra che la scelta di location reali e suggestive può fare la differenza, contribuendo a creare un’opera cinematografica autentica e coinvolgente.