La riflessione
È uscita da qualche giorno Supersex, la serie con Alessandro Borghi sulla storia di Rocco Siffredi, che già sta appassionando e facendo discutere. L’attore romano si è sempre distinto non solo per il suo enorme talento, ma anche per la scelta di personaggi che lo fanno andare sempre più al di sopra delle sue incredibili possibilità. Come i due ruoli da co-protagonista con l’amico Luca Marinelli (in Non essere cattivo e Le otto montagne), o come la complessa interpretazione di Stefano Cucchi in Sulla mia pelle, che gli valse il David di Donatello al miglior attore protagonista.
Alessandro Borghi non ha mai perso l’occasione per lanciare dei messaggi ai fan e al pubblico. È successo di recente nell’intervista rilasciata per Chora Media Festival, dove ha parlato del contesto in cui è cresciuto e del processo di crescita e di miglioramento personale fatto negli anni.
“Vi consiglio di stare lontani da quelli che dicono “Sono fatto così” perché non è vero” – ha consigliato l’attore, proseguendo così: “Tutti noi possiamo portare a termine un percorso rispetto a noi stessi.”
Alessandro Borghi, per spiegare il concetto, ha attinto dalla sua esperienza personale. “Sono nato in un contesto dove essere razzisti, omofobi e fascisti era una roba scontata. Invece sono diventato tutto l’opposto perché ho ascoltato le persone che ho incontrato. E ho capito che quelle persone mi illuminavano, mi facevano sentire stupido.”
Insomma, secondo Alessandro Borghi non esiste “essere fatti così”. Cambiare è possibile, è un processo che può avvenire circondandosi delle persone giuste e, talvolta, cambiando il proprio contesto e conoscendo nuove realtà.