Arrivato a Casa Kiss Kiss a Sanremo, Sangiovanni ci ha parlato della sua esperienza al Festival, e oggi è il momento dei duetti. «Mi sento più tranquillo rispetto all'inizio. L'idea di portare una cosa più televisiva e più divertente ti rilassa. Col pezzo nuovo hai tensioni diverse.» Sulle prime esibizioni all'Ariston ha commentato: «Mi muovo, ma poi vedo che il palco è piccolo, non so dove andare e mi siedo. Mi sono rivisto, meglio la seconda della prima, ma è normale. Anche con Farfalle la canzone aveva preso una piega diversa alla fine del Festival.»
Chi ha detto la cosa più bella a Sangiovanni dopo averlo visto? «Ho ricevuto tanti messaggi. So che amici e familiari mi sono sempre vicino comunque vada. Credo in me più di quanto io creda in me stesso, mi hanno scritto molte cose bene. I miei genitori sono qua e guardano lo show in teatro.»
Sangiovanni non è in un momento semplice, lo ha già dichiarato più volte. Sul monologo di Allevi ci ha detto: «L'ho trovato utile perché è il contesto giusto per mandare messaggi di questo tipo. Anche tanti altri artisti lo stanno facendo, sono orgoglioso di questo. Le persone da casa hanno recepito il discorso di Allevi, nella sua fragilità e nel suo racconto c'è una forza incredibile. Essere fragili è una forza. Io non voglio più sentirmi debole perché sono fragile, è figo anche essere fragili.»
«Il mio essere fragile e sensibile non dipende da quello che ho scritto nel pezzo - ci racconta infine Sangiovanni - è una canzone scritta a maggio dell'anno scorso. In generale vivo una condizione complessa, e ovviamente aumentano la pressione e il peso. Credo che sia un messaggio giusto dimostrare di avere il coraggio di fare le cose e vivere la vita. Non voglio fingere di essere quello che non sono, spero che mostrare la mia fragilità sia un messaggio per chi non riesce a chiedere aiuto.»
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