Ad impreziosire il ricco gruppo di ospiti in Dedikiss c’è stato anche Brunori Sas che con Marco e Raf ha scambiato quattro chiacchiere per raccontare qualcosa di più su L’albero delle noci che porta in gara a Sanremo.
Siamo Marco e Raf, sempre in diretta da Casa Kiss Kiss ed è arrivato il nostro ospite: Brunori Sas.
Eccomi, ciao ragazzi.
Ne L’albero delle noci sei tu il canguro che salta tra passato e futuro?
Si, sono proprio io, lo enuncio. Io, come sempre, “canguro”. Tra l’altro mia madre all’inizio mi diceva “ma mica cangurare è un verbo…”. Si, sono io il canguro tra passato e futuro. Come tutti noi. Chi è che sta sulla linea del tempo?
L’albero delle noci è un simbolo di radici o di crescita?
È un po’ tutto l’albero. Nell’immaginario collettivo rappresenta le radici che scendono giù e le foglie che vengono fuori a rappresentazione dell’esistenza. Nel mio caso sono partito da un albero vero. Non è un’allegoria. È un’immagine che ho visto nel momento in cui quell’albero a cui attribuisco l’ispirazione delle mie canzoni e che ho di fronte casa, per un periodo non produceva più foglie ed ero convinto fosse morto. Poi però sono venute fuori ed è stato un momento importante in cui ho fatto successivamente delle scelte di radicamento.
Un momento importante è stato sicuramente la nascita di tua figlia Fiammetta.
Il radicamento in questo senso è stata la scelta di averla a un’età adulta. Avrei dovuto farlo prima perché per questioni fisiche arrivare alla sera con questa creatura che si muove a quella velocità non è facile, però si può fare.
Questa frase nella canzone ci ha colpito: “Negli occhi di mamma ora splende una piccola fiamma”.
Sono contento che in questa canzone ci siano molte immagini che riguardano sia la paternità che il senso di appartenenza, le radici intese anche come il posto in cui sono cresciuto in Calabria. Vivo ancora in Calabria e mi piaceva che questa canzone parlasse non solo della nascita di Fiammetta, sarebbe stato troppo spudorato. Invece partendo da Fiammetta, la canzone si sposta verso tanti ambiti.
Abbiamo visto la tua storia su Instagram dove consigli di non ascoltare tutto insieme il tuo album perché potrebbe essere troppo emotivo?
Penso che questo disco sia una valle di lacrime. Se uno non vuole essere provato emotivamente, ho consigliato di ascoltarlo, ma con delle pause.
Poi sono uscite le tue prossime date del tour nei palazzetti a marzo…
Si, siamo nei palazzetti. Poi un paio di date in estate al Circo Massimo e all’Arena di Verona con l’orchestra. Sono molto contento. Erano tanti anni che stavo fermo per mia pigrizia e adesso ritorno a suonare. Dopo questa settimana di Sanremo vorrei stare tre anni fermo, però mi tocca andare a suonare!
Brunori grazie mille!
Grazie a voi ragazzi!